LIGURIA - Il giorno dopo il voto si contano le ultime schede ma già diversi candidati possono esultare per il risultato ottenuto, altri invece ammettono la sconfitta e un risultato lontano dalle attese.
Tra i primi c'è l'assessore regionale Gianni Berrino che ha staccato il biglietto per Palazzo Madama: "Vado felicemente a Roma, ma un po' di dispiacere per lasciare la giunta regionale dopo sette anni di lavoro c'è. Sono molto felice, devo ancora realizzare, ho dormito davvero molto poco. E' un risultato davvero molto interessante, sotto tutti gli aspetti". Esponente dell'ala più identitaria di Fratelli d'Italia in Liguria, la sua vittoria al collegio uninominale di Ponente per il Senato non è mai stata in discussione. Berrino guarda già alla nuova stagione che si apre: "La prima cosa di cui mi occuperò in Parlamento? Ne avrei almeno una per materia - sorride - ma direi che la cosa più importante sarà dare la voce al territorio che mi ha eletto. Poi, vedremo anche di che settori sarò chiamato a occuparmi più direttamente. E' un bel cambio di passo, che mi mette davanti a una grande responsabilità, che sento ancora più forte visto il gran numero di persone che andrò a rappresentare".
C'è anche chi però è uscito sconfitto come Sandro Biasotti che al collegio uninominale si è visto superare dall'indipendente Luca Pastorino: "Sono sorpreso, non mi aspettavo questo risultati, i sondaggi mi davano in vantaggio ed io sono convinto di aver fatto una buona campagna elettorale, dinamica. Ho già fatto i complimenti a Luca Pastorino, persona che stimo" commenta Biasotti, senatore uscente, ex governatore sotto la bandiera di Forza Italia ora fedelissimo di Toti. "Era il collegio più difficile e lo sapevamo, ma non mi aspettavo la sconfitta. Pago il calo di consensi che ha patito la coalizione rispetto alle Comunali, abbiamo perso 20 punti, mentre il centrosinistra è andato meglio che a livello nazionale". Biasotti è indietro di oltre 1200 voti quando mancano due sezioni da scrutinare. Pastorino ha 73304 voti, il 36,05% e Biasotti 72027, il 35,42%. "Chi governa solitamente non è premiato, mentre l'opposizione ha dei vantaggi" e critica il simbolo di 'Noi Moderati', che definisce "pasticciato, si faticava a distinguerlo". Ma l' ex senatore, che ha sfiorato il quarto mandato, non boccia l'esperienza di Italia al centro (il partito di Toti di cui fa parte) e di Noi moderati "Credo che un centro moderato sia inevitabile. Noi non siamo stati premiati ma abbiamo fatto tutto in un mese".
Sapevamo che sarebbe stato complicato, abbiamo raggiunto questo obiettivo con umiltà e coraggio partendo da una visione di politica e territorio - spiega Luca Pastorino -. Abbiamo ascoltato la piazza, siamo andati porta a porta. Ho una storia da sindaco da oltre 10 anni e un minimo di conoscenza. Frequentare il territorio è forse una delle cose che so fare meglio".
Festeggia per il risultato ottenuto dal Movimento Cinque stelle Beppe Grillo: "Il grande nespolo, gliene abbiamo fatte di tutti i colori a questo nespolo negli anni, eppure è rigoglioso e verde. E nonostante tutto sopravvive con un filo di linfa che c'è dentro. Sopravvive con un pò di tronco: va su. E fa delle nespole bellissime, questo è il Movimento 5 stelle, è il simbolo, il nespolo vivo" dice in un video su Twitter il fondatore M5s Beppe Grillo, mentre si vede un nespolo piantato nel suoi giardino attorno a cui la telecamera gira intorno. Postando il video Grillo scrive: "Viva il Movimento Cinque Stelle".
"Avrei preferito la doppia cifra, ma è andata così. Dove siamo riusciti a fare bene questa difficile campagna elettorale abbiamo performato bene - spiega Edoardo Rixi della Lega -. Siamo contenti per l'elezione dei nostri due candidati all'uninominale, Stefania Pucciarelli al Senato e io alla Camera (il mio collegio è il più votato del centrodestra ligure). Grazie anche agli alleati. Ora aspettiamo la conferma di Bruzzone
Tra chi si aspettava di più dal risultato delle urne c'è il governatore ligure Giovanni Toti con i partiti uniti che però non sono andati oltre l'1% a livello nazionale e il 2% in Liguria. “Di certo gli elettori non l’hanno premiata come avremmo sperato. Le buone esperienze amministrative contenute nella lista “Noi Moderati”, pur sommate, non sono state sufficienti a costruire una proposta nazionale di buon consenso. Gli elettori di “centro” si sono divisi scegliendo più offerte, anche su poli opposti. C’è ancora molto lavoro da fare perché, su questo fronte, nessuno può ritenersi davvero soddisfatto, al netto delle dichiarazioni di maniera. Ancora una volta, come già era successo in parte nel 2018, il successo amministrativo del governo regionale e i successi dei tanti sindaci che fanno riferimento a questa coalizione non si trasferiscono al voto politico degli stessi elettori. Al netto dei singoli risultati, ancora da verificare, il centrodestra perde infatti circa 20 punti percentuali, sia rispetto alle passate comunali di Genova, La Spezia e di altri comuni, così come gli stessi 20 punti mancano rispetto alle passate elezioni regionali del settembre 2020. E in questo caso, anche in Liguria la lista “Noi Moderati”, la più civica, per così dire, delle offerte politiche della coalizione, non raccoglie neppure lontanamente i consensi ottenuti dalla lista Toti o dalle civiche dei sindaci solo pochi mesi fa. Segno che molti elettori, che pure hanno premiato le esperienze di governo del centrodestra in regione e nei comuni, alle politiche hanno invece scelto altre opportunità. E su questo dovremo riflettere" conclude Toti.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci