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Nel frattempo Cassa Depositi e Prestiti ha preso l’impegno di ricapitalizzare l’azienda entro il primo semestre 2023 anziché nel 2025 e di valutare un’ulteriore importante impegno economico
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di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - Le dimissioni dell'amministratore delegato di Ansaldo Energia Giuseppe Marino, che diventerà Group CEO di Hitachi Rail, hanno scosso il mondo industriale e istituzionale. Oltre ai sindacati, anche la politica è intervenuta sull'annuncio dell'Ad, dalla Lega al Partito democratico. Da una parte la ricapitalizzazione e dall'altra il nuovo piano industriale di Ansaldo Energia, queste le richieste dei partiti.

"Le dimissioni dell’amministratore delegato di Ansaldo Energia destano ulteriori forti preoccupazioni per il futuro dell’importante azienda genovese, che conta 2.400 addetti e fino a 4.000 con l’indotto e che nell’attuale situazione di crisi energetica deve essere salvaguardata. Anche perché Ansaldo Energia è un fattore di successo e abilitazione della cosiddetta ‘transizione ecologica’ - dichiara il consigliere regionale della Lega e presidente della III commissione Attività produttive Alessio Piana -. Purtroppo, il conflitto tra Russia e Ucraina e il costo sempre più alto delle materie energetiche hanno portato a un congelamento degli investimenti dei potenziali clienti e a un rallentamento del rinnovamento del parco macchine a gas all’estero: nei primi sei mesi del 2022 Ansaldo Energia ha registrato una perdita di 442 milioni di euro".

A esprimere forte preoccupazione anche la segreteria del Partito democratico della Liguria. "Le dimissioni di Marino arrivano in un momento delicato per l'azienda, che sta attraversando un percorso di ricapitalizzazione e ricerca di investimenti, necessari per il nuovo piano industriale e che sono stati alla base delle richieste del territorio in questi mesi". Si legge nella nota firmata dalla deputata Valentina Ghio, dal capogruppo del Pd-Articolo Uno in Regione Liguria Luca Garibaldi e dal segretario Metropolitano Genova Simone D'Angelo. "È necessario fin da subito che ci sia una presa di posizione chiara e forte da parte del Governo verso l'azionista di maggioranza di Ansaldo Energia, perché vengano confermate e chiarite le intenzioni in merito al piano industriale e alla necessaria ricapitalizzazione dell'azienda. Siamo di fronte a una situazione fortemente critica, con il rischio di un vuoto di potere che, se non arrivano risposte subito e senza indugi, desta timore per il futuro dell'azienda e del tessuto economico ligure", concludono. 

Nel frattempo Cassa Depositi e Prestiti ha preso l’impegno di ricapitalizzare l’azienda entro il primo semestre 2023 anziché nel 2025 e di valutare un’ulteriore importante impegno economico a fronte di un nuovo piano industriale, peraltro non ancora presentato. "Pertanto, stante lo stato di pesante incertezza per il futuro, la Lega ha già presentato un ordine del giorno, messo in trattazione durante il consiglio regionale di ieri ma che sarà discusso nella prossima seduta utile. Il documento impegna la giunta ad attivarsi nei confronti del Governo e di Cassa Depositi e Prestiti affinché venga fatta al più presto la ricapitalizzazione valorizzando i profili lavorativi dell’azienda, definito il nuovo piano industriale e avviate strategie di politica industriale che possano valorizzare, all’interno della ‘transizione ecologica’, questa nostra eccellenza nazionale" prosegue il consigliere regionale Alessio Piana.

 

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