GENOVA - Una vittoria che ha colto molti di sorpresa quella di Elly Schlein che è diventata la prima donna a ricoprire il ruolo di segretario del Partito Democratico. A Genova anche i circoli del Pd l'avevano scelta come favorita e ha conquistato il 70% delle preferenze, ma ha saputo ribaltare tutti i pronostici a livello nazionale, cogliendo di sorpresa anche i suoi più fedeli sostenitori come Armando Sanna, vicepresidente del consiglio regionale in Liguria.
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"A livello nazionale è stata una sorpresa, anche se si era già capito che c'era questa voglia forte di cambiamento. Il segnale è partito proprio da Genova, dalla Liguria"
Secondo Sanna, le motivazioni della sconfitta di Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia Romagna, stanno nel fatto che fosse partito con un largo anticipo, "quasi un anno e mezzo fa, dimostrando di poter essere colui che poteva traghettare il partito. Un partito che però è uscito malissimo dalle elezioni del 25 settembre, perdendo punti percentuali ogni settimana". E se Elly è la novità, adesso però per il Partito Democratico inizia la vera sfida in salita, tra frizioni che possono portare ad addii come quello di Beppe Fioroni, comprensibile per la sua estrazione cattolica, e problematiche urgenti da affrontare. Più di un milione di persone si sono recate a votare domenica scorsa e secondo il consigliere regionale è da lì che bisogna ripartire, dal territorio e dal dialogo con i cittadini per portarli alle urne "sotto un'azione programmatica importante".
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"Oggi il Pd è un partito che ha tante anime, ha tante aree, ha tanti correnti di pensiero. Oggi avevamo bisogno di una persona che riuscisse a fare sintesi fra le parti e dopo la vittoria di Schlein, Stefano Bonaccini ha dato il suo massimo supporto: bisogna guardare oltre alle tensioni e tornare ad avere un partito vivo, che discuta sui contenuti e che si trovi unito nei momenti difficili"
Lavoro, sanità e scuola: sono queste le priorità del paese, sono queste le cose che rivendicano gli italiani come i liguri. Sostenitori e non del Pd pretendono però proposte concrete e non l'opposizione sterile con il solo obbiettivo di contestare le decisioni dei governi locali o nazionali. E poi serve un rinnovamento nelle file del partito, con giovani che chiedono il loro spazio e che forse possono interpretare ancora meglio i tempi che cambiano. Anche se tutto deve essere sempre abbinato all'esperienza, visto il momento di grande disillusione e sfiducia dei cittadini nei confronti della politica, dimostrato dai tassi sempre più alti di astensionismo alle urne.
"Quando si parla di rinnovare, bisogna farlo con la concretezza di cambiare veramente. Solo così il Partito Democratico potrà ritornare protagonista nella stagione politica"
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