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Piciocchi: "L'abbattimento non è finanziato solo perché c'è ancora un dibattito in corso, non credo che a livello statale non si possa fare, non sono preoccupato per questo aspetto"
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di Giorgia Fabiocchi

"Sì o no al tunnel subportuale a Genova? Sì o no all'abbattimento della sopraelevata?". Questi gli ultimi sondaggi di Tecnè per Primocanale, proposti anche durante "Il programma politico di Primocanale". Il 51% dei genovesi si è detto favorevole alla costruzione del tunnel subportuale, il 32% contrario, il 10% non sa e il 7% invece si è detto indifferente. Per quanto riguarda la sopraelevata, secondo il 53% dei cittadini genovesi dovrebbe rimanere, per il 29% altresì dovrebbe essere eliminata, infine il 18% non sa. Sul tema sono intervenuti in studio il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi e il vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato, nonché senatore del Partito democratico, Lorenzo Basso.

Per Pietro Piciocchi il tunnel subportuale è un progetto cruciale per Genova, che avrà la capacità di riconnettere la città con il mare.

"Sappiamo che è un'opera che si fa ed è finanziata, inserita nell'accordo tra Stato, Comune, Regione e Aspi, si tratta di un'opera in avanzato stato di progettazione e che è stata affrontata in maniera costruttiva, contiamo perciò che possa iniziare entro l'anno. Si tratta di un dibattito affascinante e avvincente per Genova, svolto nella mobilità e che si fonda sul verde e sulla mobilità ciclo pedonale, con eliminazione del traffico pesante - spiega a Primocanale il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi -.

È un progetto coerente con una città capace di grandi infrastrutture pubbliche, la progettazione è affidata a Renzo Piano, con interventi complementari importanti, innesti come il parco della Lanterna e che valorizzerà il nostro simbolo. Ci sarà l'innesto di via delle Casacce, oltre all'uscita da viale Brigate Partigiane. Si tratta di una riqualificazione importante del verde, fondamentale per futuro di Genova. Se ne parlava da anni ma oggi abbiamo concretezza di tale opera". 

Il piano prevede 65 mesi di lavori, i primissimi passi potrebbero già essere compiuti nel mese di giugno. L'opera invece sarà pronta nel 2028. Si tratta di un tunnel a doppia canna lungo 3,4 km e collegherà lungomare Canepa e il casello di Genova Ovest con la Foce e l'area del nuovo Waterfront di Levante. A scavarlo una fresa TMB con diametro di 16 metri montata in un pozzo, ottenuto attraverso la demolizione del magazzino Csm a Genova. Nel punto massimo il tracciato sarà 45 metri sotto il livello del fondale marino, con una previsione delle rocce di scavo riferite al calcare dell'Antola (70%) e argille (30%).

Secondo il senatore del Partito democratico Lorenzo Basso "va bene la realizzazione di ogni infrastruttura aggiuntiva che migliori la viabilità e agevoli gli spostamenti dei cittadini genovesi, però è lecito che ci si chieda quali siano le condizioni e il rapporto costi-benefici per un'opera di questa portata". Quello che chiede il vicepresidente della Commissione Trasporti è che si faccia chiarezza su quali siano le condizioni per la costruzione del tunnel e la presentazione del progetto di revisione della sopraelevata.

"Non sono negativo, si tratta di un'opera importante di rafforzamento della viabilità, ho però tre variabili di preoccupazione: il traffico, perché il tunnel sostituisce la sopraelevata quindi non lo migliorerebbe, perché dentro quest'opera c'è anche l'abbattimento della Aldo Moro. Se invece rimanesse la sopraelevata allora credo che sarebbe positivo, altrimenti il traffico non regge - commenta a Primocanale Lorenzo Basso -. Esiste poi un tema, quello degli incidenti: un incidente grave in sopraelevata può volere giorni di ripristino, nel tunnel supponiamo ancora di più. Ultima istanza, quella di ordine economico, perché Aspi non paga la demolizione, si tratterebbe quindi di un altro onere a carico della città. Il tunnel quindi è una bella idea ma sono preoccupato per vari aspetti".

Non mancherà un dibattito pubblico aperto a tutta la cittadinanza che consenta un ampio confronto su una rivoluzione del traffico e della viabilità a Genova, da qui ai prossimi anni

"Ci sarà un accordo forte sul tema dello scostamento dei costi, con Aspi e il Governo che dovrebbero farsene carico, noi abbiamo inserito nell'accordo che eventuali eccedenti rispetto ai costi non avranno conseguenze sui pedaggi, del tunnel intendo" rimarca il vicesindaco Piciocchi. 

Per quanto riguarda la sopraelevata non è ancora stato deciso quanta parta verrà abbattuta, ma si lavorerà per demolirla in modo parziale, tra il Waterfront di Levante e piazza Caricamento, ma rimarrebbe la parte compresa tra Di Negro e piazza Caricamento. 

"L'abbattimento non è finanziato solo perché c'è ancora un dibattito in corso, non credo che a livello statale non si possa fare, non sono preoccupato per questo aspetto, sono sicuro che nel caso si troveranno le risorse" spiega Pietro Piciocchi.

"I genovesi imbottigliati ogni giorno nel traffico si meritano risposte precise e oneste non la ‘litania del fare’. Siamo a favore delle nuove opere, ma tutti devono ricordarsi che queste sono pagate con soldi pubblici e devono aumentare le opportunità per tutti i cittadini, non solo per alcuni" chiosa Lorenzo Basso, che lancia l'idea di utilizzare bene e con cognizione i fondi a disposizione, per rilanciare Genova. Senza dimenticare da dove arrivano i soldi per finanziare il tunnel subportuale.

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