GENOVA - È una storia che parte da lontano quella tra l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza e il presidente Silvio Berlusconi. I due si erano conosciuti da giovanissimi quando ancora Fidanza era consigliere comunale a Milano e Berlusconi capolista di Forza Italia sempre nella sua città natale. Da quei mesi a oggi, come si suol dire, ne è passata di acqua sotto i ponti, e il parlamentare europeo e l'ex premier italiano hanno lavorato e collaborato spesso insieme.
"Sul piano politico Berlusconi ha lasciato un'eredità del centrodestra di governo, ha avuto la capacità, nel '92/'93, di immaginare un blocco politico ed elettorale alternativo alla sinistra, ed è stata la sua più grande intuizione politica e il suo lascito - ha commentato a Primocanale l'eurodeputato Carlo Fidanza -. Noi lo onoreremo e il premier Meloni è la sua proiezione del 2023, noi siamo in campo per cercare di rendere questo centrodestra di governo sempre più forte, credibile e rispettabile in Europa e nel mondo".
Lo stesso Fidanza definisce Fratelli d'Italia un partito di destra-centro, con salde radici a destra ma che ha aggregato nel corso degli anni persone che arrivavano da esperienze politiche diverse. "Da noi ci sono amici che provenivano da Forza Italia e che adesso fanno parte della nostra famiglia e che ricoprono ruoli importanti anche in Liguria. Non si arriva al 26% come abbiamo fatto alle ultime elezioni politiche senza un blocco importante di elettori che in passato avevano votato per altri partiti del centrodestra, a partire da Forza Italia" ha aggiunto Fidanza.
Quello che Fratelli d'Italia non vuole è una politica che diventi un'operazione nostalgia, perché se da una parte è necessario mantenere saldi i propri principi e valori, dall'altra adesso che il partito di Giorgia Meloni è al governo deve tenere ben salde le redini dell'esecutivo. E a confermare ciò è proprio l'europarlamentare di FdI Carlo Fidanza. "Per noi oggi è importante la tenuta del governo Meloni e la tenuta del governo, lo dico in modo chiaro, passa dal mantenimento di una Forza Italia stabile, non ci sarà da parte nostra nessun tentativo di cannibalizzare gli alleati, c'è la volontà di avere in Tajani o nei leader che i forzisti sceglieranno degli interlocutori che ci aiutino a far navigare al meglio il governo come è stato fino a ora".
Insomma, non è tempo di transfughi. Meglio che ognuno rimanga nel proprio partito e remi nel verso giusto.
IL COMMENTO
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