Giovanni Toti, cofondatore di Coraggio Italia e presidente della Regione Liguria, chiarisce con realismo la sua posizione rispetto alla candidatura di Silvio Berlusconi alla presidenza della Repubblica: prospettiva non impossibile ma difficile, che richiede prudenza nelle strategie e anche definizione di un piano alternativo.
"Io dico una cosa che dico da tempo e con tutto l'affetto che ho per Berlusconi: mandare Berlusconi al Quirinale - sostiene in un intervento televisivo - sarebbe non solo il coronamento della sua vita politica e un risarcire i tanti italiani, come me, che hanno creduto, hanno votato, difeso e sono scesi in politica seguendo il suo esempio, ma qui siamo nel campo delle volontà. È assolutamente legittima la candidatura di Berlusconi ed è legittimo che il centrodestra possa candidare il suo fondatore, ma altra cosa è il tema della possibilità. Per il Quirinale bisogna avere anche i numeri per riuscirci. Quello che leggo su giornali, le telefonate e il resto, non mi sembra la strada più appropriata".
Concetti che lo stesso Toti aveva evidenziato ancor prima delle dichiarazioni video, in un'intervista giornalistica apparsa nelle edicole in mattinata: "In questi giorni si sta mettendo maluccio. Se Berlusconi volesse correre per il Quirinale, ed io continuo a consigliargli prudenza, dovrebbe intanto costruire un percorso per arrivarci. Invece, aldilà del fatto di presentarsi come leader di una forza politica, intorno a lui - sono le parole di Toti al "Messaggero" - sembra esserci un circo equestre che non si addice ad una partita così importante. Anche dal punto di vista strategico non vedo passi avanti. C'è chi sta facendo di tutto affinché la candidatura non vada in porto".
"Al casinò - argomenta Toti - se punti su un numero secco puoi ottenere una grande vincita ma anche una gigantesca sconfitta. Spero che il centrodestra lo capisca: se non riuscisse a trovare i voti, se alla quarta votazione non raggiunge i 505 sì sarebbe una sconfitta esiziale per la coalizione, e di voti ne servirebbero molti anche per equilibrare i franchi tiratori e le mosse del centrosinistra".
"Per Berlusconi provo un grande affetto ma la situazione si è incartata. Pd e M5s non sono disponibili e Renzi ha spiegato di essere pronto a convergere su un'altra candidatura del centrodestra. Se dovesse continuare questo stallo - conclude il cofondatore di Coraggio Italia - Draghi potrebbe diventare l'opzione di salvataggio del sistema".
IL COMMENTO
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