GENOVA - Presentare i nuovi ingressi e chiarire l'allineamento politico del suo partito a Genova e in Liguria: sono questi gli obiettivi della visita genovese di Carlo Calenda, pronto ad abbracciare Cristina Lodi e Pippo Rossetti tra le fila di Azione insieme agli altri 29 'fuoriusciti' dal Pd facendo chiarezza sulla posizione che i nuovi arrivati dovranno mantenere nei consigli, dal comunale al regionale senza scordare i municipali. Primocanale sarà in diretta dalle 11:30 per raccontare l'evoluzione della situazione dopo le uscite a sorpresa di venerdì 8 settembre.
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Se per Rossetti la situazione è più semplice, dal momento che Azione non è presente in consiglio Regionale e può quindi formare un nuovo gruppo all'opposizione di Toti, la situazione è ben più complessa in Consiglio Comunale. Cristina Lodi vorrebbe formare il gruppo di Azione, di cui sarebbe capogruppo, ma deve fare i conti con la levata di scudi di Lorenzo Pasi e Federico Barbieri, membri di Azione anche se eletti con la lista civica Genova Domani. "Sono confuso – ha detto a Primocanale Lorenzo Pasi, uno dei consiglieri eletti – è di pochi mesi fa l'annuncio del nostro leader, Carlo Calenda, di voler appoggiare a Genova la ricandidatura di Marco Bucci mentre a Savona si era fatta la scelta opposta, quella cioè di concorrere all'elezione di Marco Russo del centrosinistra. Da quando siamo stati eletti abbiamo sempre lavorato al fianco del primo cittadino, con risultati che noi riteniamo positivi: il colpo di scena di ieri ci lascia interdetti".
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Dai banchi di Genova Domani è quindi arrivato l'invito a Cristina Lodi, la cui recente storia politica è segnata da molte battaglie contro il sindaco Bucci, di entrare a far parte del gruppo mentre il capogruppo alla Camera Matteo Richetti intervistato da Primocanale (LEGGI QUI) dichiarava che "Azione non era tra i partiti che hanno sostenuto Bucci alle elezioni, sì è vero che abbiamo molte persone impegnate ma non c'è il nostro simbolo" e che "Azione è un'alternativa a entrambi gli schieramenti, noi non rifiutiamo il confronto né con uno né con l'altro". Insomma: nel partito sembra regnare una certa confusione, nell'attesa che il segretario Carlo Calenda detti una linea da seguire.
IL COMMENTO
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