GENOVA - Il lavoro a Genova non manca, anzi. C'è grande richiesta di determinate figure professionali, quello che serve è abbinarle all'adeguata formazione dei ragazzi: secondo l'assessore Mario Mascia, la cui delega è stata proprio voluta dal primo cittadino Marco Bucci per ridurre il mismatch e aiutare l'incremento dell'occupazione in città, si sta vivendo un momento estremamente positivo. "Nel 2023 le imprese giovanili genovesi sono coperte per il 50% da under 35, per un totale di 3.576 e non sono poche. Così come non sono pochi gli addetti per le imprese, 5.502, le start up sono 172 e non sono poche su 600 mila abitanti, superando la media nazionale". Informatica, ricerca e sviluppo del software sono gli ambiti che offrono le principali opportunità e che hanno posti di lavoro che non riescono a coprire. Ecco perché, nella serata con tanti giovani genovesi presenti a Terrazza Colombo per la puntata speciale de Il Programma Politico di Primocanale.
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"Io gli consiglierei di continuare a smanettare nei cellulari come stanno facendo per tutta la serata e continuare a giocare alla PlayStation, perché dal gaming, dai simulatori e dal traffico dei dati derivano delle grandissime opportunità di lavoro che stiamo sviluppando proprio a Genova: ci sono due mega computer sui 13 che ci sono a livello mondiale"
Una battuta provocatoria che fa capire come il digitale offra sempre più nuovi lavori, anche in città. "Abbiamo tre megabit di cavi che sono approdati a Genova e sono delle autostrade digitali. E stiamo sviluppando anche nuovi data center, c'è in itinere un accordo con Meta, l'azienda di Facebook, Instagram e Whatsapp. Io consiglierei di puntare tutto nell'ambito della Communication Information Technology".
Su questo è insorta l'opposizione presente in studio, primo su tutti Davide Patrone, consigliere comunale del Partito Democratico. "Sono sconcertato dalle parole dell'assessore Mascia perché l'assessore al lavoro che viene interpellato su un tema così complicato e profondo e cruciale per la vita di tanti giovani risponde con 'Continuate a giocare alla playstation'. Questo significa sottovalutare il problema".
"In Italia c'è un tema complessivo di dignità dei salari, c'è una generazione che rischia concretamente di non sapere qual è il significato della parola dignità nel lavoro e quindi ci sono misure nazionali che ovviamente devono essere approvate come il salario minimo e la legge sulla rappresentanza, quindi ci sono questioni nazionali che sono fondamentali anche per invertire la rotta sulla nostra città"
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E il consigliere ha puntato poi il dito sull'arruolare volontari in caso di alcune manifestazioni cittadine. Gli fa eco la consigliera della Lista RossoVerde Francesca Ghio che ribatte alle parole dell'assessore così: "Ci sono più riders in Centro Storico sulle biciclette che medici negli ospedali. Si parla di scelta, ma è un privilegio scegliere in una città che vorrebbe essere meritocratica, ma anche il merito diventa un privilegio".
"La situazione odierna oggi costringe i giovani ad accettare anche condizioni di sfruttamento, perché non hanno alternative"
Un dibattito aperto quello che ha preso spunto dai dati dei sondaggi di Primocanale-Tecné, che hanno visto il 61% degli intervistati genovesi (un campione eterogeneo per fasce d'età, genere, professione) rispondere che per trovare un buon lavoro un under 30 deve andare fuori da Genova.
IL COMMENTO
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