GENOVA - Un centinaio di commenti al nostro sondaggio, realizzato in collaborazione con Tecné, che chiedeva ai genovesi se un giovane under 30 per trovare un buon lavoro dovesse andare via dalla città o potesse restare. Il dato emerso era abbastanza prevedibile: secondo il 61% dei genovesi, se un under 30 cerca lavoro deve andare fuori Genova. Per vedere se non fosse soltanto una percezione dei nostri intervistati, abbiamo aperto il dibattito su tutti i nostri canali social, trovando risposte analoghe, ma anche diverse voci fuori dal coro.
In molti hanno commentato via Facebook che bisogna andare non solo via da Genova, ma proprio dall'Italia. Come Davide che conferma: "Io sono da 5 anni via da Genova e dall’Italia, mi spiace dirlo ma fuori al 100% è meglio". E c'è chi vorrebbe tornare, come Guglielmo, all'età di 40 anni, perché le posizioni non sono adeguatamente retribuite economicamente o non si trovano o si cercano persone più giovani: "Mi sembra che sia peggio di quando ero scappato 11 anni fa dall'Italia. Chissà se in pensione riuscirò mai a rientrare... proverò a cercare a Montecarlo", aggiunge amaramente. La retribuzione sembra essere uno dei fattori determinanti, visto che Genova è cara, una delle più care in Italia. Lo ribadisce anche Alessio che controbatte: "Il problema non è trovare lavoro, il problema è sopravvivere. Lavoro se ci si impegna c’è, il problema sono le 'spesucce' obbligatorie: affitto, mangiare, trasporti, imprevisti". Così le famiglie salutano un figlio o due, guardandoli partire per altri paesi.
Genova per il settimo mese di fila è la città più cara d'Italia - I DATI
E chi si 'accontenta' del Nord Italia, ha comunque stipendi più alti rispetto a quelli che percepirebbe qui. Lo dicono Erminia, che ha un figlio laureato in ingegneria informatica: "tre anni fa a Genova 700€ al mese, mentre a Milano dopo un mese 2.300€ e quindi ha comprato casa a Milano". Ma è dello stesso avviso anche Gianna, che sostiene: "In campo sanitario in Emilia Romagna pagano il doppio che in Liguria". Il tema della retribuzione è quello forse che più mette in allarme le famiglie e i genitori come Maura che puntualizza: "Fuori se non vuole essere sfruttato. Ho due figli, esperienza diretta. Laureati, uno emigrato, l'altra la solita partita Iva. Nessuno fa concorsi, nessuno assume più". E lo stesso refrain viene ribadito da molti, "Genova offre poco e stipendi bassi". Solo percezione dei commentatori di Facebook e Instagram?
https://www.instagram.com/p/CyRYTupIMMs/
Se qualcuno va via perché non vede futuro, altri lo fanno per l'offerta di intrattenimento che altre città possono dare, in altre regioni o all'estero. Ma non è detto che questo poi renda per davvero felici le persone. Ad avere il coraggio di fare questa riflessione è Debora: "Si va via da Genova: ma realmente poi si è felici solo per avere una carriera lavorativa eccellente? La vita non è solo lavoro, avere i propri cari lontani è dura, non respirare il profumo del mare, non sentire il rumore della risacca non vedere il cielo blu come il mare e il verde smeraldo dei nostri monti, non avere un pezzo di focaccia tiepida tra le mani la mattina mentre cammini per andare a lavoro. Sono 5 anni che mi mancano le cose che forse sembrano banali... banali fino a che non ti mancano. Io amo la mia città e il mio sogno è tornare".
Ma non tutti la pensano così. Alessandro afferma che "a Genova il lavoro c'è. Bisogna iniziare dal basso e piano piano farsi strada. Se si pretendono indeterminato e 1500€ come primo stipendio...". Filippo, invece, rincara con grande ottimismo, dicendo che "di lavoro oggi ce n’è, soprattutto se hai una qualifica. Quindi qualificatevi e mandate cv, una situazione così non si vedeva da almeno 20 anni". E Lorenzo testimonia la controtendenza: "Io sono un foresto e solo a Genova ho trovato 3 lavori, gli altri tre in provincia".
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci