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Maggioranza e una parte dell'opposizione hanno trovato un compromesso in Consiglio Comunale e fissato i punti cardine
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di Riccardo Olivieri

GENOVA - Alla fine la maggioranza e una parte dell'opposizione in Consiglio Comunale hanno trovato un accordo, o meglio un compromesso, sui lavori ferroviari in Valpolcevera.

I punti cardine sono la firma di un documento sullo spostamento delle merci pericolose solo lungo la "linea sommergibile", un tavolo per la gestione dei numerosi cantieri lungo tutta la tratta e la prosecuzione del percorso partecipato in Sala Rossa per il piano di rigenerazione. Le Commissioni I Affari Istituzionali e Generali e V Territorio e Promozione delle Vallate infatti vedranno la partecipazione congiunta del Comune con i due Municipi coinvolti, ovvero il Centro Ovest presieduto da Michele Colnaghi e il Municipio Valpolcevera del presidente Federico Romeo.

Per arrivare a questo compromesso sono serviti tre passaggi: ad avere la prima e l'ultima parola sono state le opposizioni, che inizialmente hanno presentato un testo quasi unitario - con l'eccezione di Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione - ma dopo gli emendamenti presentati dalla maggioranza che sostiene il sindaco Marco Bucci si sono divise, con Pd e Movimento 5 Stelle che hanno presentato delle modifiche - "le abbiamo ritenute di buon senso e quindi accettate" ha dichiarato il consigliere leghista con delega alle Vallate Alessio Bevilacqua - e approvato il testo finale, mentre Cristina Lodi di Azione e Filippo Bruzzone della Lista Rossoverde si sono astenuti.

Il segretario genovese del Partito Democratico Simone D'Angelo, pur sottolineando le "critiche rispetto a una gestione distante dalle esigenze e dai bisogni dei quartieri coinvolti", ha spiegato che il Pd ha lavorato per "affrontare la discussione con la responsabilità di una forza politica che amministra due importanti Municipi in questa città come la Valpolcevera e il Centro Ovest, consapevoli in partenza delle forti distanze chi oggi amministra il Comune, ma ritenendo però di dover lavorare per dare voce ai territori, a partire dal dotare ai nostri presidenti di nuovi strumenti per lavorare al fianco dei cittadini, dall’avere nuove e importanti garanzie sulla sicurezza e garantire maggiori risorse per una rigenerazione che - a prescindere dell’opera - quella parte di Genova non può più attendere", per cui i dem non si sono voluti "sottrarre dal portare alcune proposte chiare in Sala Rossa" e fissare dei punti. Il Comune avrà quindi 90 giorni per firmare il protocollo con Rfi e Autorità di Sistema Portuale che vieti il passaggio di merci pericolose dalla tratta del Campasso, "una richiesta forte arrivata dai cittadini che da ieri è diventata un impegno certificato" rivendica D'Angelo, mentre il percorso partecipato di rigenerazione "dovrà mettere al centro qualità del vivere, in quartieri che ancora subiscono le drammatiche conseguenze del crollo del Ponte Morandi".

Restano però anche le preoccupazioni: secondo il segretario infatti "non bastano 200 milioni di euro" ma "ne servono di più: il Comune deve impegnarsi a reperirli e da ieri lo troviamo scritto nero su bianco"; inoltre mancherebbero alcuni elementi importanti come "Piano Regolatore Portuale e Piano Urbanistico Comunale, elementi indispensabili a capire quali siano le reali ricadute per la città di nuove infrastrutture e il loro reale utilizzo".

"Il documento non ci soddisfa pienamente" spiega il presidente del Municipio II Michele Colnaghi, che però sottolinea come si siano trovati dei "punti importanti", soprattutto sulle merci pericolose: "Per ora si erano solo fatte parole - dichiara - e invece in quel documento c'è un impegno perché tutte le parti in causa sottoscrivano il fatto che da lì merci pericolose non passeranno: quella tratta passa sotto un ospedale, il Villa Scassi, e sotto scuole come il Fermi, quindi per noi è importantissimo".

"Quello che è successo in Consiglio Comunale segna l'inizio di una nuova fase di discussione dell'opera, perché quello che è riportato è stato approvato politicamente" dichiara Alessio Bevilacqua, che sottolinea come il documento non abbia "ricevuto voti negativi ma solo astensioni". Anche il consigliere delegato alle Vallate rivendica l'impegno nel dialogo coi territori, di cui "sono state recepite diverse richieste" come la copertura di via Ardoino, il liceo Tecnologico Sperimentale in piazzale Facchini e, soprattutto, l'utilizzo della linea sommergibile per le merci pericolose. "Adesso bisogna partire - conclude Bevilacqua -. È sicuramente un'opera importante per la vallata, per l'economia della città e per lo sviluppo dei quartieri. I benefici di uno spostamento delle merci su rotaia invece che su gomma sono noti, ci sarà meno traffico e strade più libere. Sarà fondamentale per lo sviluppo industriale della città, siamo fermamente convinti dell'importanza dell'opera".

 

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