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Secondo l'assessore Sartori Regione non ha competenza sulla questione: "So che Amt e Città Metropolitana si stanno confrontando con Trenitalia, non credo ci sarà la necessità da parte di Regione di intromettersi in una questione che non la vede protagonista"
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di Riccardo Olivieri

GENOVA - Il pasticcio comunicativo sui Citypass che ha coinvolto Amt, Città Metropolitana e Trenitalia - con gli over 70 che nonostante la promessa gratuità dei treni nella tratta urbana di Genova per il momento dovranno continuare a pagare il biglietto (LEGGI QUI) - arriva anche in Consiglio Regionale. A scatenare la polemica è l'interrogazione del capogruppo di Pd e Articolo Uno Luca Garibaldi, che ha accusato l'assessore ai Trasporti Augusto Sartori di non occuparsi della vicenda, nella quale, secondo il consigliere, Regione e non l'Università di Genova dovrebbe assumersi il ruolo di risolutore della controversia. Secondo Garibaldi, autore di un durissimo intervento in aula, si è creata molta confusione "con migliaia di persone che quando prendono un mezzo non sanno se prenderanno la multa o meno" e accusa il Comune e Amt di aver "promesso la gratuità" ma di aver ottenuto solo "l'aumento del costo dei biglietti".

Secondo l'assessore Sartori però la Regione non ha competenza sulla questione, a regolare i rapporti devono essere gli enti coinvolti: "So che Amt e Città Metropolitana si stanno confrontando con Trenitalia e sono convinto che si possa arrivare ad un punto di incontro - ha dichiarato -, non credo ci sarà la necessità da parte della Regione di intromettersi in una questione che non la vede protagonista". L'assessore sottolinea come sia importante "proporre scontistiche a cittadini di Genova e della Liguria", un fatto positivo che secondo Sartori dovrebbe trovare anche il plauso della minoranza.

L'assessore infine respinge anche l'accusa di Garibaldi riguardo alla scelta da parte di Amt e Trenitalia di aver individuato nell'Università e non nella Regione l'ente a cui affidarsi per sciogliere la questione: "Giudice e arbitro lo hanno scelto loro e va bene così - spiega Sartori -, anche perché evidentemente sono convinti di trovare un punto di incontro, cosa che è auspicata dalla Regione".