Politica

L'economista ha incontrato gli studenti dell'Istituto superiore Emanuele-Ruffini e ha parlato di economia italiana ed europea
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di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - Una lezione sullo stato di salute dell’economia italiana ed europea, con un grado di attenzione alto, con domande non banali e che celano una forte preoccupazione per il futuro. Così Carlo Cottarelli ha incontrato gli studenti dell'Istituto superiore Vittorio Emanuele-Ruffini per parlare non solo di economia ma anche di intelligenza artificiale, editoria, riscaldamento globale, elezioni europee. Perché se è vero che esiste il presente, le nuove generazioni non possono non pensare a cosa li attende da qui ai prossimi anni.

"L’economia europea è più o meno piatta, non siamo in recessione e l’Italia non è in recessione, cresce negli ultimi sei trimestri dello 0,1-0,15% - spiega a Primocanale l’economista Carlo Cottarelli -. È necessario però adesso che la Banca Centrale Europea riduca i tassi di interesse abbastanza rapidamente, perché secondo me l’inflazione è quasi sconfitta e tenendo conto dei ritardi tra aumenti passati e impatto sulla domanda bisognerebbe già iniziare adesso ad abbassare i tassi. Se così non sarà allora c’è il rischio di una recessione".

Dai tassi di interesse alle proteste degli agricoltori, che stanno interessando diversi Paesi europei compresa l’Italia. "Non è un settore che sta particolarmente bene, si sa che investire nella terra non dia rendimenti particolarmente alti, nonostante i sussidi che già l’Europa concede al settore. È una scelta che dev’essere fatta, io credo che l’agricoltura sia molto importante ma bisogna essere consapevoli che nel mondo attuale tenere in piedi un’azienda agricola temo che richieda sussidi e bisogna vedere se ogni collettività nazionale sia disposta a darli" ha spiegato Cottarelli.

L’economista, oramai ex senatore della Repubblica, eletto nel Partito democratico, ha lasciato a giugno dell’anno scorso in disaccordo con la nuova gestione “troppo a sinistra” di Elly Schlein. Ma in questi mesi non sono mancati gli attestati di stima dei partiti cosiddetti di centro, da Azione a Italia Viva. Quante telefonate ha ricevuto in questo periodo per farla rientrare in politica? "La giacchetta me l’hanno tirata ma per ora non ho preso nessuna decisione, vediamo nelle prossime settimane che fare" ride Carlo Cottarelli. Come a dire, l’editorialista è pronto a candidarsi alle Europee dell’8 e 9 giugno.

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