GENOVA - Ci voleva la morte molto più che sospetta del dissidente russo Alexei Navalny, per riunire tutti i partiti italiani per ricordarlo ma anche per protestare contro il regime di Putin. L'iniziativa era stata promossa dal segretario di Azione Carlo Calenda, subito dopo la notizia del decesso del contestatore russo. Una morte che ha scatenato le proteste di migliaia di persone in tutta Europa. Presenti tutti i leader o gli esponenti di partito. Non è mancata però la contestazione ai danni della Lega, accusata di essere filoputiniana e vicino alla politica del presidente russo. Sul tema è intervenuto anche il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti.
"La contestazione della Lega in questo momento, visto che partecipava al presidio, era fuori luogo e molto strumentale da un punto di vista politico, ma soprattutto penso che indebolisca la posizione del nostro Paese in cui le forze politiche dovrebbero essere tutte unite, compatte e coerenti nel denunciare la violazione dei diritti umani, la violazione delle libertà politiche e sociali di un paese come la Russia, dove una deriva piuttosto autoritaria e muscolare non deve prevalere - ha commentato il presidente Giovanni Toti -. D'altronde è già prevalsa e dovrebbe preoccupare tutti allo stesso modo. Sulla politica estera, con una guerra alle nostre porte, chi usa la visibilità per fare polemica su questi temi, dovrebbe un po' vergognarsi".
I video girati dalla polizia alle persone che depositavano i fuori in ricordo di Navalny che messaggio veicolano? "Vengono anche filmate manifestazioni dove partecipano il presidente della regione, i ministri, i parlamentari, perché è la prassi della Digos che serve a mantenere alto il livello di sicurezza. In questo caso credo che si sia applicato il regolamento della polizia e nulla di più, non credo francamente a una inedita alleanza tra il ministero degli Interni italiano e quello di Putin per identificare sovversivi antirussi. Non è una narrazione che sposo in nessun modo" ha commentato il presidente Toti.
IL COMMENTO
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