Politica

Il presidente ligure: "Importante che popolari, liberali, riformisti si annusino e si scelgano"
2 minuti e 31 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - "Popolari, liberali, riformisti, annusatevi". Non è il titolo di un film ma il semi disco verde del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti rispetto all'avvicinamento, sempre più concreto, tra i partiti centristi come Noi Moderati e Forza Italia. "Tutto quello che porta queste persone ad annusarsi e unirsi non può non essere visto che bene da un moderato come me" ha commentato il leader della Lista Toti. Deus ex machina di una prova generale di riavvicinamento è l'attuale sindaco di Imperia Claudio Scajola, già ministro dei governi Berlusconi, che negli anni ha "snobbato" la politica e allungato la mano al civismo.

"La propensione di Scajola è quella, non c'è nulla di stravagante ed è giusto. Io governo una regione con una maggioranza di gamba civica e tre partiti importanti (Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia ndr), se il voto dei nostri amministratori e simpatizzanti va nell'area di governo regionale e nazionale, penso proprio sia un voto ben speso per la stabilità, in generale" prosegue Toti. L'obiettivo del governatore è chiaro: l'alleanza di governo che tiene insieme questa regione deve consolidarsi e deve essere solida anche alle Europee. Se nel futuro di Giovanni Toti ci sarà un ritorno al passato, con un possibile rientro in Forza Italia, non è dato saperlo, almeno non in questo momento, ma quello che sembra sempre più concreto è un dialogo, più o meno serrato, tra il mondo centrista, vicino alla destra, è il partito del presidente Berlusconi.

Nel frattempo Noi Moderati, in vista dell'election day dell'8 e 9 giugno, è pronto a confluire in Forza Italia, per accrescere anche il risultato degli azzurri, oramai in sorpasso sulla Lega. Non si sfila ufficialmente Toti, dal partito di Brugnaro e Lupi, ma certamente lo guarda dal di fuori, rispetto alla decisione romana di entrare in FI per le Europee, definendo lo stesso alveo di maggioranza un segnale comunque positivo. Insomma, è presto per parlare di un ritorno nel partito del Cavaliere, soprattutto prima del voto di giugno, ma sullo sfondo non è esclusa un'operazione allargata alle forze di centro, moderate. Che l'artefice di questa operazione possa essere Toti, non è da escludere, nonostante le bocche, dal centro al centrodestra, siano cucite. "Ne discuteremo a medio termine, non adesso, ora penso a fare il governatore della Regione" ha spiegato il presidente Giovanni Toti.

Sulla partita del centrosinistra, che si gioca sul nome di Orlando, Toti non ha dubbi: "Non ci riguarda ma di certo confermo che non lo voterò". Intanto giovedì prossimo, 11 aprile, sostenitori e simpatizzanti del presidente si ritroveranno nella cena consueta a villa Lo Zerbino, dove al momento sembrano superate le 600 persone. "Siamo stati costretti a chiudere oggi, così tanti non li abbiamo mai avuti" dicono dal suo staff. Un passo avanti in vista delle Regionali, che sembrano ancora lontane (si potrebbe votare nella primavera del 2026 ndr) ma che in realtà necessitano di un "intavolamento" più concreto. "La partecipazione a questa cena conferma che i liguri non vogliono tornare indietro, bensì vogliono andare avanti rispetto a un Pd sempre più schleizzato, con una decrescita grillina e un moralismo sansiano" la stoccata di Toti.

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