Politica

L’ orazione è tenuta dal professore di Storia dell’università di Genova Guido Levi
2 minuti e 12 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - Il consiglio regionale della Liguria tiene come ogni anno la seduta solenne per celebrare il Giorno della Liberazione. I consiglieri riuniti nell’aula intitolata a Sandro Pertini renderanno omaggio al 79º anniversario della Liberazione nazionale. Ad aprire la cerimonia i saluti del presidente del consiglio regionale Gianmarco Medusei. L’orazione ufficiale è tenuta dal professor Guido Levi, docente di Storia delle Relazioni internazionali all’Università degli Studi di Genova. Levi è anche direttore della rivista “Storia e memoria” dell’istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea. 

Dal 1945 il 25 aprile è una festa nazionale della Repubblica italiana si celebra ogni anno per commemorare la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista dal regime fascista. Su proposta del presidente del consiglio Alcide De Gasperi, Umberto di Savoia, il 22 aprile 1946 emanò un decreto legislativo luogotenenziale che stabiliva all’articolo 1 la festività del 25 aprile per quell’anno. Successivamente si ebbero decreti per celebrare la ricorrenza anche nel 1947 e nel 1948 ma solo nel 1949 la ricorrenza venne istituzionalizzata stabilmente come giorno festivo, insieme con la festa nazionale italiana del 2 giugno.

“Il 25 aprile è una data che tutti devo riconoscere: rappresenta la fine dell’occupazione tedesca, la vittoria della resistenza con gli alleati, la pace dopo cinque anni di una guerra spietata, l’inizio di una nuova avventura repubblicana - spiega il professor Guido Levi -. Resistenza e liberazione a Genova e in Liguria furono protagoniste assolute della storia italiana”.

Un'insurrezione partigiana diventa un'insurrezione popolare, con la cittadinanza che si è armata, al fianco degli alleati e dei partigiani, e c’era una scarsa volontà di combattere da parte dei tedeschi. La sera del 24 aprile arrivarono le prime formazioni dalla montagna. La resa ricorrenza ci fu dalle 9 del 26 aprile. "Il 27 aprile le avanguardie alleate potevano constatare che Genova si è rimessa in modo. La liberazione di Genova e il salvataggio furono il manifesto di questa resa incondizionata - spiega Guido Levi -. Traguardo di una battaglia ventennale contro il fascismo e Genova fu insignita della medaglia d’oro al valore militare. Decine di morti e feriti tra i partigiani, 32.854 i partigiani riconosciuti e l’8% i caduti, mentre 822 furono portati nei lager”.

I cittadini contribuirono alla lotta mettendo a disposizione tutto per farli salvare, dal cibo ai nascondigli in casa. L'insurrezione scattò a Genova tra il 23 e il 24 aprile. La resistenza aveva bisogno degli alleati ma inglesi e americani beneficiarono dei partigiani che tenevano impegnati i tedeschi. La resistenza fu un fenomeno europeo e in tutti i territori occupati dalle truppe nazifascisti i partigiani si riunirono per difendere il proprio Paese. La resistenza era erede dell’antifascismo e il centesimo anniversario del barbaro assassinio di Matteotti fu simbolo della lotta al fascismo.