Politica

Situazione attuale alla mano, sembra sempre più probabile l'elezione anticipata al prossimo autunno
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GENOVA - Nella settimana che ha portato agli arresti domiciliari il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, coinvolto nella maxi inchiesta per corruzione e voto di scambio, il Partito Democratico inizia a pensare al post-Toti, ma senza ancora calcare troppo la mano su candidature e coalizioni. Sul terremoto giudiziario che si è abbattuto sulla regione è finito in manette anche l'ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini, l'imprenditore genovese Aldo Spinelli e il capo di gabinetto di Toti Matteo Cozzani (entrambi agli arresti domiciliari). I dem hanno chiesto le dimissioni del governatore e il voto anticipato, anche se con modalità leggermente differenti. 

"Fare presto chiarezza sulla vicenda giudiziaria ma andiamo a votare subito, non possiamo permetterci l'immobilismo della Liguria" ha commentato il vicepresidente (in quota Pd) del consiglio regionale Armando Sanna. L'ex sindaco di Sant'Olcese condivide le preoccupazioni degli imprenditori rispetto ai tanti cantieri aperti sul territorio ligure: dagli ospedali alle opere sul dissesto, passando per le grandi infrastrutture come Diga e Terzo Valico fino ad arrivare ai Waterfront delle città. Sono tanti, al momento, i dossier aperti in Liguria. "Sembra che nessuno stia più lavorando. Anzi - prosegue Armando Sanna -. Ciò che traspare è che regni il caos più totale e che più dei dossier ci si occupi di chiudere uffici e di spartirsi le deleghe di un presidente evidentemente considerato morto più dai suoi amici che dai suoi avversari".

La richiesta che arriva dal vicepresidente del consiglio regionale è che sia faccia al più presto chiarezza e che si ridia dignità all'Ente, alla cosa pubblica. "I lavoratori non meritano una situazione come questa, ritengo che l'esperienza di governo del centrodestra sia al capolinea - incalza il consigliere regionale del Partito democratico -. Per questo bisogna accelerare i tempi e andare al voto altrimenti rischiamo di perdere i 7 miliardi di euro di investimenti sul territorio e di fare passi indietro sullo sviluppo di questa regione. Il mondo dell'impresa, delle categorie e del lavoro deve sapere che può contare sul Partito Democratico che è pronto a governare questa regione con onestà e grande senso di responsabilità portando avanti le opere e mettendo a frutto gli investimenti". Insomma, un messaggio diretto ai cittadini, una mano allungata in vista di un'elezione che, situazione attuale alla mano, sembra sempre più probabile consumarsi nel prossimo autunno. "Siamo aperti fin da subito al dialogo. La Liguria non è sola, il Partito Democratico c'è e non lascerà soli i cittadini in questa tempesta" ha concluso Armando Sanna. 

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