GENOVA - Quello che si preannuncia domani, martedì 21 maggio ndr, sarà un consiglio regionale infuocato, il secondo dopo il terremoto giudiziario che ha coinvolto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti. Agli arresti domiciliari, insieme al governatore, anche il suo capo di gabinetto Matteo Cozzani, l'imprenditore genovese Aldo Spinelli e l'ex presidente dell'AdSp del mar Ligure occidentale Paolo Emilio Signorini (condotto in carcere il 7 maggio ndr). Nello scorso consiglio maggioranza e minoranza si sono confrontati sull'arresto di Toti, con l'opposizione che invocava le dimissioni e i partiti di centrodestra che facevano fronte comune intorno alla figura del governatore. E il passo indietro non è stato contemplato.
Nella giornata di domani invece, è previsto il voto sul "decreto omnibus", che annuncia un impegno di speso di 57 milioni di euro, finanziato attraverso un mutuo, per la Diga di Genova. L'obiettivo è quello di dare il via libera necessario per la "fase B" della diga stessa. La giunta regionale ha infatti approvato un disegno di legge che prevede un contributo massimo di 57 milioni per il 2025, destinato all'Autorità di Sistema portuale del mar Ligure occidentale. Questo finanziamento supporterà il completamento del secondo lotto della nuova diga foranea del porto di Genova. Si tratta dell'intervento alla linea di protezione che dovrebbe lasciare più spazio acqueo.
Non si tratta di fondi del Pnrr ma di un fondo complementare, che deve chiudere il ciclo delle opere. L'obiettivo della giunta regionale guidata da Alessandro Piana è quello di trasmettere un'immagine di operatività, e per farlo è chiamata a mostrare compattezza durante il voto di domani. Non sono attesi colpi di scena da parte della maggioranza, che prima di entrare in aula parteciperà a un briefing per non farsi trovata impreparata. D'altro canto le opposizioni giurano battaglia perché sul disco verde al "decreto omnibus" la mossa sarà quella dell'ostruzionismo. E a dimostrazione di ciò le dichiarazioni, in questi giorni, da parte dei gruppo consiliari di centrosinistra. "Si tratta di una mossa al cieca in una situazione di completa instabilità e di stallo politico" attaccano le minoranze.
IL COMMENTO
Il senso civico di Besi
Fare sindacato non vuol dire che il governo sbaglia tutto