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La maggioranza ha votato contro le audizioni in commissione di Anac e Libera.Le audizioni si svolgeranno comunque: era sufficiente infatti un terzo dei voti, che è stato raggiunto grazie a quelli favorevoli della minoranza
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di Riccardo Olivieri

GENOVA - Un voto che è destinato creare una profonda spaccatura tra maggioranza e opposizione, soprattutto vista la coincidenza con la settimana della legalità e l'anniversario della strage di Capaci nella quale furono uccisi Giovanni Falcone, sua moglie e tre agenti della scorta: le opposizioni in Consiglio Regionale hanno chiesto di audire in Commissione Antimafia l'Autorità Nazionale Anti Corruzione (Anac) e Libera, l'organizzazione fondata da Don Ciotti protagonista nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata, incassando però il voto contrario da parte della maggioranza di centrodestra.

Lo scopo della richiesta di audizioni era quello di capire quali siano gli strumenti utili a combattere la corruzione e l'infiltrazione mafiosa nella nostra Regione, anche a seguito di quanto emerso dalle indagini sul caso Toti con i presunti accordi tra il capo di Gabinetto Matteo Cozzani e i fratelli Testa, che avrebbero procurato 400 voti della comunità riesina di Certosa a tre politici della lista Toti in cambio di posti di lavoro e case popolari. Si tratta di Ilaria Cavo e Lilli Lauro, non indagate, e Stefano Anzalone, che invece è stato indagato per voto di scambio aggravato dall'aver agevolato la mafia. Anzalone peraltro fa parte della commissione Antimafia ma non ha partecipato alla seduta odierna.

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"Come presidente della commissione regionale Antimafia - commenta il consigliere regionale Roberto Centi - sono stupito e amareggiato dal voto contrario espresso oggi dalla maggioranza sulla richiesta di audire un'associazione che si occupa a livello scientifico e culturale di lobbismo e trasparenza e che si avvale di studiosi di fama per analizzare anche il fenomeno del conflitto di interessi nelle procedure che vedono coinvolti attori pubblici e privati e soprattutto di verificare la disponibilità di Anac a intervenire".

Diciamo no alle strumentalizzazioni e all’uso politico della Commissione antimafia del Consiglio Regionale da parte dell’opposizione - rispondono i consiglieri di maggioranza che fanno parte della Commissione Antimafia, ovvero la vicepresidente Chiara Cerri e i commissari Giovanni Boitano, Stefano Mai, Claudio Muzio, Mabel Riolfo, Veronica Russo e Sonia Viale -. I poteri della Commissione regionale antimafia sono profondamente diversi da quelli della Commissione bicamerale parlamentare antimafia, portata ad esempio dall’opposizione in modo strumentale. Respingeremo perciò fermamente qualsiasi tentativo di piegare un organismo così importante a teatro di becera propaganda. Proprio perché abbiamo un profondo rispetto per la magistratura e per la separazione dei poteri sancita dalla Costituzione, riteniamo in questa fase totalmente inopportuno mettere in campo azioni che possano in qualche modo interferire con il regolare corso delle inchieste”.

“La Commissione – proseguono – non ha il compito di sostituirsi alla magistratura, tanto più a procedimento in corso. Chi pensa o di fatto agisce in senso contrario, dimostra di avere un’idea sommaria della giustizia, una concezione giustizialista lontana anni luce dal dettato costituzionale e dal sacrosanto principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva”.

Le audizioni si svolgeranno comunque: era sufficiente infatti un terzo dei voti, che è stato raggiunto grazie a quelli favorevoli della minoranza.