Più che un voto europeo, quello che si consumerà l'8 e il 9 giugno, pare essere un voto italiano, ma italiano doc. La sfida per rinnovare il parlamento di Strasburgo si è trasformata nelle ultime settimane in una competizione tutta interna al nostro Paese. Da una parte un vero e proprio referendum, ad personam, sulla premier Giorgia Meloni che proprio nelle scorse ore ha ammesso: "ho bisogno di voti per essere forte"; dall'altra una scalata verso l'alto per la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, che dovrà dimostrare di aver dato una svolta al suo partito. Perché i conti si sa, si fanno sempre alla fine. E se per Meloni la leadership non è in discussione, per Schlein e il grande pluralismo dem, il futuro personale del segretario è sempre passato dai risultati nelle urne. Lo scenario, che sembra palesarsi ogni giorno di più, è che le due leader abbiano catalizzato su di sé l'attenzione, e il confronto a distanza tra loro ha lasciato indietro gli altri esponenti politici.
In gioco c'è la risposta che i cittadini daranno, che non dipenderà solo da quali partiti e quali rappresentanti sceglieranno, ma se decideranno innanzitutto di andare a votare. Perché, conti e previsioni alla mano, il vero vincitore di questa tornata elettorale potrebbe proprio essere l'astensionismo. Protagonista oramai da anni, rischia di diventare sempre di più il trionfatore, in uno scenario in cui il voto invece, diventa a maggior ragione essenziale. Per dare un segno tangibile di quale Europa vogliamo. E questa sceneggiatura potrebbe diventare ancora più dirimente proprio in Liguria, dove un mese fa si è abbattuta sui vertici della Regione e del porto la maxi inchiesta giudiziaria. Se è vero che sullo sfondo non dovrebbero esserci i liguri candidati da mandare in Europa, in realtà l'attenzione sul nostro territorio si è spostata sui futuri scenari politici post 10 giugno. Un banco di prova per i partiti da un lato, una risposta che potrebbe arrivare dal presidente (sospeso) agli arresti domiciliari Giovanni Toti dall'altro.
Toti infatti, potrebbe decidere di dimettersi, anche se al momento questa ipotesi non è mai apparsa all'orizzonte, o di essere sollecitato proprio da Roma a un passo indietro, qualora Fratelli d'Italia ottenesse un buon risultato nelle urne e scegliesse la strada della capitalizzazione. A quel punto sarebbe chiaro il messaggio agli alleati di governo ligure. Dall'altra parte della barricata invece, il Pd spera di accrescere il consenso, sfruttando anche la possibile crisi politica del centrodestra, e chiedere con più forza che siano gli elettori a decidere quale sarà il colore della prossima giunta. Il rischio, come spesso accade nel campo progressista, o largo che sia, è che vengano alterati i rapporti con i potenziali alleati, a partire dal Movimento Cinque Stelle. Quello che sembra certo, è che se si dovessero palesare elezioni anticipate, dall'11 giugno i vari partiti dovranno accomodarsi al tavolo, di confronto. L'election day oramai alle porte vede scendere in campo una ventina di candidati liguri, che proveranno la scalata in Europa, nonostante la circoscrizione del Nord Ovest (quella in cui rientra la Liguria ndr) sia complicata per il nostro territorio, del quale fanno parte Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta.
Due i candidati di Fratelli d'Italia: il capogruppo in consiglio regionale Stefano Balleari e la presidente di Fidapa Albenga Antonella Tosi. La Lega si presenta con il deputato Francesco Bruzzone e l'assessore genovese Lorenza Rosso; in lista anche il generale Roberto Vannacci, spezzino di nascita. Forza Italia, in sinergia con Noi Moderati, schiera un politico di lungo corso come Luigi Grillo, ex Dc, e il già sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Il Partito Democratico con la sua capolista Cecilia Strada ha deciso di candidare il capodelegazione al parlamento europeo Brando Benifei, la consigliera comunale di Genova Donatella Alfonso e l'ex assessora all'Ambiente di Sanremo Lucia Artusi. Tre i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle, scelti attraverso il voto online degli iscritti: Fabio Romano, assistente dell'europarlamentare Tiziana Beghin; Isabella Parini, ex consigliera di Varazze e Jean François Boudard, docente di origine francese ma residente a Genova da quasi cinquant’anni. Alleanza Verdi e Sinistra, con la capolista Ilaria Salis, ha deciso di far scendere in campo la sindacalista Simona Cosso. Azione invece ne schiera tre: la consigliera comunale Cristina Lodi, il consigliere municipale della Media Val Bisagno Federico Giacobbe e l'imprenditore della ristorazione Riccardo De Giorgi. Stati Uniti d’Europa, con Italia Viva e +Europa, punta sulla senatrice renziana Raffaella Paita e su Davide Falteri, consigliere comunale a Genova. Nella lista Libertà di Cateno De Luca troviamo l’avvocato genovese Marco Mori.
IL COMMENTO
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