Buona la prima, si aspetta la seconda. E poi la terza. Così il primo dei tre appuntamenti richiesti e ottenuti dal presidente (sospeso) Giovanni Toti si è concluso con una conferenza stampa organizzata dalla giunta per riportare ai media l'esito del colloquio. Dal presidente ad interim Alessandro Piana ai due assessori fedelissimi Giacomo Giampedrone e Marco Scajola, passando per il legale Stefano Savi, il fil rouge che li ha uniti è "l'intenzione di proseguire la legislatura con fermezza e compattezza". Dalla propria villetta di Ameglia Toti ha voluto veicolare un messaggio che risuonasse forte e chiaro: "la giunta va avanti, non arretriamo". E a ribadire il concetto ci ha pensato, durante il punto stampa di lunedì, proprio l'assessore alla Protezione civile Giampedrone: "Arriveremo fino a fine mandato, con scadenza naturale a settembre 2025". Comunicazione che doveva arrivare al resto della squadra di governo ligure ma anche alla maggioranza tutta, oltre che all'opposizione, indispettita dalla mancata volontà di riportare in aula i contenuti da parte del centrodestra.
La richiesta, rimbombata nell'aula del consiglio regionale nella giornata di ieri, era quella che arrivava dalla minoranza e che invocava un confronto su quanto emerso nei colloqui spezzini. La discussione c'è stata, ma si è concentrata soprattutto a ridosso della fine, dopo i tanti interventi dei consiglieri di centrosinistra. In via Fieschi hanno in parte preoccupato le parole - riportate dai banchi dell'opposizione - del vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, in quota Forza Italia, intervenuto in un programma televisivo di Sky. Mulè ha fatto riferimento al tribunale del riesame che sarà chiamato a verificare "se quel pericolo di reiterazione o di inquinamento persiste". In relazione a questo, il deputato forzista ha passato la palla all'ex collega di partito, rimarcando che la decisione finale spetterà a Toti. "Alla luce di quella decisione (del Riesame a metà luglio sulla richiesta di revoca dei domiciliari presentata dal legale Savi ndr), Giovanni avrà tutte le carte sul tavolo per decidere se il bene della Liguria risiede nella sua permanenza del ruolo o se deve fare un passo indietro" ha aggiunto Giorgio Mulè.
Parole che hanno allertato la maggioranza di centrodestra, che attende però la posizione ufficiale di Forza Italia, attraverso il suo coordinatore regionale Carlo Bagnasco, che insieme a Edoardo Rixi (Lega) e Matteo Rosso (Fratelli d'Italia) incontrerà il presidente Toti. L'appuntamento è fissato per venerdì prossimo, 28 giugno, alle 16 presso la residenza della famiglia Toti, all'interno della quale si trova dal 7 maggio scorso il governatore, agli arresti domiciliari per presunta corruzione. Anche in questa circostanza, come in precedenza per l'incontro con Piana, Giampedrone e Scajola, le ore a disposizione saranno al massimo tre. Dagli staff dei tre politici filtrano i tempi di permanenza ad Ameglia, dalle 16 alle 19 circa. A differenza di lunedì, sembra praticamente certa l'assenza di un punto stampa successivo, indetto dalle segreterie di FdI, FI e Lega. Non vi è infatti l'intenzione di rilasciare dichiarazioni pubbliche, al massimo un riassunto a tre firme di quanto emerso durante il confronto con Giovanni Toti.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci