Politica

Toni accesi in una discussione che è stata interrotta per una capigruppo e per un paio di sospensioni che non hanno trovato un filo comune tra maggioranza e opposizione
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di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - Quello andato in scena nella giornata odierna è stato un altro consiglio regionale all'insegna della bagarre, che nelle ultime settimane abbiamo imparato a conoscere, dopo l'inchiesta giudiziaria che si è abbattuta sulla Regione. Motivo di scorso il day after del primo dei tre incontri richiesti dal presidente (sospeso) Giovanni Toti con il suo vice, attualmente facente funzioni, Alessandro Piana e due degli assessori più fedeli come Giacomo Giampedrone e Marco Scajola, rispettivamente alla Protezione civile e alla Formazione. 

A inizio seduta la minoranza ha proposto una Upi - capigruppo - accettata dalla maggioranza, ma questo non ha evitato confusione in aula. Dal centrosinistra infatti rivendicavano la mancanza del numero legale, qualora loro avessero abbandonato gli scranni. La seduta è stata sospesa per oltre un’ora. Alla ripresa il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino ha ribadito l’intenzione di discutere sullo stato di saluto dell’ente e sull’incontro tenutosi nella villetta di Ameglia dove il presidente Toti si trova agli arresti domiciliari dal 7 maggio scorso. La richiesta di Pastorino è stata avvallata dal resto dell'opposizione.

Il botta e risposta tra i consiglieri di maggioranza e di opposizione è proseguito per un'altra ora, in attesa del rientro in aula del presidente ad interim Piana, fuori per impegni istituzionali. Durante lo scontro i toni si sono accesi anche sulla manifestazione di questa mattina ai varchi portuali, che ha paralizzato il traffico cittadino soprattutto nel Ponente della città. Il consigliere di Forza Italia Angelo Vaccarezza ha chiesto ufficialmente che i manifestanti, definiti facinorosi e nazi-comunisti, siano denunciati per interruzione dell’ordine pubblico. Parole che hanno scatenato la reazione della minoranza, che ha attaccato la giunta e il centrodestra per la gestione della autostrade liguri. 

Rientrato in aula, il facente funzioni Alessandro Piana ha riportato brevemente l’esito dell’incontro avuto con il presidente (sospeso) Toti. "È stato un incontro politico e sincero dove non si è parlato né dell’opposizione né della magistratura, ma solo dell’azione politica che abbiamo portato avanti e dobbiamo portare avanti in questo momento - le parole in aula di Alessandro Piana -. Come se io chiedessi alla minoranza la strategia della loro candidatura alla presidenza. Si è parlato di azione politica e su questo dovete crederci, comprendo il gioco delle parti e il fatto che voi vogliate andare a elezioni. Ma io ribadisco l’interesse politico dell’incontro che si è tenuto".

Non è mancato però un attacco frontale da parte del centrodestra e di Alessandro Piana all'atteggiamento della minoranza in consiglio regionale, rea di "non perdere occasione per fomentare polemiche infondate, portando in aula argomentazioni politiche che andrebbero affrontate in ben altre sedi". Secondo Piana questi comportamenti dimostrano poco rispetto per le istituzioni, "tenuto conto che da parte nostra c'è sempre stata massima apertura al dialogo". La minoranza vuole conoscere il contenuto del colloquio di ieri, consapevole che il contenuto di alcune informazioni non venga veicolato appositamente. "Vogliamo sapere cosa vi siete detti in merito al disavanza, al rigassificatore, alla discussione sul bilancio regionale - rimarcano da Linea Condivisa al Partito Democratico, passando per il Mov5s e Azione -. Certo non ci racconterete le vostre strategie ma quale sarà il futuro della Liguria avete il dovere di comunicarcelo".

È stato l’intervento del consigliere dem Roberto Arboscello quello che ha scatenato la reazione della maggioranza, che ha chiuso una sospensione per una riunione tra i gruppi di centrodestra. “Il presidente Toti voleva portare in Liguria il rigassificatore per avvantaggiarsi politicamente in vista del terzo mandato - attacca Arboscello -, adesso dopo l’incontro di ieri Giampedrone passa la palla al governo e si dissocia dal voler collocare a Vado Ligure la Gola ThundraPrima dell’arresto vi schieravate a fianco di Toti, adesso fate peggio perché almeno Toti lo aveva proposto e difeso, voi adesso vi smarcate e sul rigassificatore Giampedrone dice che è un progetto del governo e che a voi non interessa. Non volete tenere quella patata bollente e non vi esprimete”.

Nel frattempo la minoranza ha annunciato di aver presentato una risoluzione per chiedere al consiglio di prendere una posizione per cancellare il progetto della collocazione del rigassificatore a Vado Ligure. La richiesta che il consiglio e la giunta possano esprimersi su questo tema. “Vi chiediamo: siete d’accordo o no di sospendere l’iter procedurale dello spostamento della Gola Thundra?” chiede Arboscello. 

“Non c’è bisogno di sapere il contenuto dell’incontro perché ci sono tutti gli elementi usciti durante la conferenza stampa di ieri - commenta la consigliera regionale della Lega Sonia Viale -. Oggi avevamo in consiglio votante, anche con il dovere di noi tutti di esprimerci e ben 29 odg erano presentati dalla minoranza e non sono stati discussi. Avete impegnato tutto il tempo a dire che voi non sapevate le cose. La commissione II Sanità sul disavanzo è convocata per oggi proprio per discutere la situazione della Regione e potrete fare tutte le vostre domande all’assessore competente”.

I consiglieri regionali come gli studenti di liceo o università, così arriva il giudizio del consigliere forzista Muzio. “Politicamente siete strabocciati, se io fossi un professore di politica non darei la sufficienza a nessuno. Avete bloccato il lavoro dell’aula su iniziative presentate da voi, ho fiducia nel fatto che lavoriate nell’interesse dei cittadini, e avete scelto una strada che vi vede bocciati, a parte qualcuno che invece è rimandato” aggiunge il capogruppo di Forza Italia Claudio Muzio.

 

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