Politica

Il consigliere regionale del Mov5s Paolo Ugolini stava leggendo un intervento a nome di tutta la minoranza ma l’aula, messo ai voto, ha respinto impedendo il proseguo
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GENOVA - Quello che doveva essere un consiglio regionale pacato, in attesa del doppio appuntamento della prossima settimana sull’assestamento di bilancio, si è trasformato in uno scontro frontale, con tanto di cartelli, tra maggioranza e opposizione. A scatenare la levata di scudi del centrodestra l’intervento (sull’ordine dei lavori - si dice in gergo ndr) del consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Paolo Ugolini che aveva iniziato a leggere una lettera firmata da tutta la minoranza. Alle prime parole sussurrate, si sono alzati i decibel del centrodestra che hanno impedito a Ugolini di proseguire la lettura.

A quel punto il presidente del consiglio regionale Gianmarco Medusei ha messo ai voti il proseguo dell’intervento. L’aula, con 17 voti contrari, ha respinto la possibilità di poter proseguire con la lettera. L’opposizione per protesta non ha votato, altresì ha alzato compattamente i cartelli con la scritta “Elezioni subito”. Dopo qualche minuto gli addetti alla sicurezza hanno invitato i consiglieri di minoranza ad abbassare i fogli, con in sottofondo il vociare e la protesta dei consiglieri di Lega, FdI, Forza Italia e Lista Toti.

Di seguito il contenuto della lettera firmato da tutti i partiti di opposizione (Pd, Mov5s, Azione, Lc, Ls)

Con la presente siamo a denunciare, per l'ennesima volta, la situazione surreale in cui versa l'amministrazione regionale. Una giunta che politicamente dimostra quotidianamente la propria incapacità di gestire le grandi criticità, senza alcuna visione, né autorevolezza. Il fallimento politico della destra è conclamato da tempo e le notizie delle ultime settimane sono li a confermarlo. Dal crescere incontrollata del disavanzo sanitario, che arriva ad oltre 230 milioni di euro nel 2024, ai ritardi nell'attuazione del Pnrr, alle mancate risposte per i trasporti, ambiente, welfare. Drammatici i ritardi nella gestione delle infrastrutture strategiche e dei grandi interventi. Ogni giorno di più si evidenzia una maggioranza sempre più spaccata e contraddittoria, che nei fatti ha terminato il suo mandato politico ma tiene bloccata la Regione in attesa di individuare un nuovo candidato presidente, dopo il fallimento politico di Toti. Un inaccettabile stillicidio, tra incertezze, dubbi, retromarce, mere azioni di sopravvivenza per garantirsi qualche ulteriore mese in più, nel vuoto assoluto di una situazione che si rivela sempre più insostenibile e per la quale l'unica strada possibile sono le elezioni, al più presto.

Ma che fosse un martedì rovente è stato confermato dalla tensione che trasudava dagli scranni dei consiglieri, soprattutto quando dai banchi del Partito Democratico sono state chieste delucidazioni sulla presenza di Angelo Vaccarezza, in quota Forza Italia, con la fascia tricolore alla commemorazione dei caduti della Repubblica di Salò a Manfrei, nel Savonese. Il quesito posto dai dem era se la Regione e il consiglio avevano dato il benestare per la presenza ufficiale del consigliere. Nella bagarre scoppiata, tra botta e risposta, il presidente Medusei ha deciso di interrompere i lavori dell'aula, facendo cessare il consiglio con due ore e mezza di anticipo. Insomma, l'inchiesta giudiziaria che si è abbattuta sulla Regione e l'incertezza politica sul futuro della Liguria, tra possibili dimissioni ed elezioni anticipate, sta agitando gli animi di tutti i partecipanti.