Politica

Usando una metafora calcistica potremmo dire che se la partita delle regionali si gioca a Genova, dato che il numero di elettori condiziona il risultato, gran parte degli schemi si studiano nello ‘spogliatoio’ spezzino.
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LA SPEZIA - Se i voti si contano a Genova il dibattito sui nomi gravita sulla Spezia. Da una parte la disponibilità di Andrea Orlando, che già dalle elezioni europee aveva dichiarato di rinunciare alla propria candidatura per concentrarsi sul territorio ligure. Il suo nome deve trovare il consenso del campo largo, agitato dal caso Ermini, risolto dopo una sola telefonata dell’ex Ministro che ha portato alle dimissioni dalla direzione nazionale del Partito Democratico da parte del vicepresidente del CSM e neo nominato presidente della Spininvest, holding di Aldo Spinelli.

La Spezia è anche la città di Davide Natale il segretario regionale del Partito Democratico, quasi sicuramente in corsa per riconfermare il suo posto in consiglio. Sempre nel Pd potrebbe, forse, ricandidarsi alle regionali la sindaca di Riomaggiore Fabrizia Pecunia passando dalla Via dell’Amore appena inaugurata alla salita di Via Fieschi a Genova, ma potrebbero pure emergere volti nuovi, noti e apprezzati a livello locale.

La lista Sansa dovrebbe riconfermare Roberto Centi che si è affermato anche nel suo incarico da presidente della commissione regionale antimafia. Il professore spezzino è in grado di portare alle urne le giovani leve, un elemento assolutamente non banale in un momento in cui l’elettorato spesso è demotivato e cresce l’astensionismo. Il Movimento Cinque Stelle nello spezzino nel 2020 ha eletto il consigliere Paolo Ugolini, potrebbe anche lui puntare al bis, ma non si deve dimenticare che l’attuale presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre Donatella Bianchi si è candidata nel febbraio dello scorso anno alla presidenza della Regione Lazio proprio per il partito guidato da Giuseppe Conte, anche se da subito ha rinunciato al suo posto in consiglio. Riconfermata alla conduzione di Linea Blu su Rai 1 Bianchi non sembra più interessata alla politica, nonostante anche la carica di Presidente del Parco sia in scadenza.

La renziana e spezzina Raffaella Paita dovrà risolvere la necessità di far convivere Italia Viva nella giunta del comune di Genova con il campo largo del centrosinistra, mentre il marito Luigi Merlo, voce autorevole in campo portuale da ex presidente del Porto di Genova, attualmente direttore dei rapporti istituzionali per l’Italia del gruppo Msc di Aponte e presidente di Federlogistica, boccia drasticamente l’autonomia differenziata per gli scali proposta dal Governo.

La Lega ha il presidente del consiglio regionale Gianmarco Medusei con un forte bacino di voti, tanto da essere stato eletto nel consiglio comunale spezzino, due anni fa, con il maggior numero di preferenze. Potrebbe essere pronto a correre anche il biologo-pescatore Lorenzo Viviani, candidato alle scorse politiche nel Veneto in un seggio che doveva essere sicuro ma che è passato a FdI. Un profilo di competenza riferimento per lo stesso Ministro delle politiche agricole e forestali Lollobrigida per il settore della pesca e conosciuto in quest’ambito oltre ai confini regionali. In quota rosa a Roma ha anche la senatrice Stefania Pucciarelli

Fratelli d’Italia nel Golfo dei Poeti ha la deputata Maria Grazia Frijia, vicesindaco del comune capoluogo e assessore al turismo, promotrice dell’area vasta, più volte raggiunta dal Ministro di competenza dello stesso partito Daniela Santanchè. Tra i potenziali candidati il vicesindaco di Sarzana Carlo Rampi e il sindaco di Lerici Leornado Paoletti

L’incognita è data dagli arancioni di Cambiamo, rafforzati ora dalla revoca dai domiciliari di Giovanni Toti che dovranno organizzarsi anche a livello locale.
Sicuramente apprezzato e capace di raccogliere consenso è il fedelissimo Giacomo Giampedrone, vicino al lui anche la ex deputa Manuela Gagliardi e due sindaci più importanti della provincia: Pierluigi Peracchini e Cristina Ponzanelli, entrambi alla guida dei propri comuni, La Spezia e Sarzana, per il secondo mandato e, dunque, con un consolidato consenso a livello territoriale.