Politica

Verso FdI anche Brunetto ma il partito deve sciogliere alcune riserve sulle sue posizioni su temi come il fine vita
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di Riccardo Olivieri

GENOVA - Dopo un'estate passata a tenersi a distanza dai riflettori, almeno in Liguria, Fratelli d'Italia si prepara a fare le sue mosse: secondo fonti interne a FdI sembra quasi certo il passaggio della totiana Lilli Lauro e dell'ex leghista Gianmarco Medusei tra le fila del partito di Giorgia Meloni, mentre c'è qualche dubbio in più sull'arrivo di un altro ex leghista, Brunello Brunetto.

Tutti e tre porterebbero in dote molti voti: alle ultime Regionali nel 2020 Lilli Lauro ottenne 4.564 preferenze nel genovesato, Medusei 4.576 nello spezzino e Brunetto 3.733 nel savonese, territorio quest'ultimo in cui il partito non ha a disposizione nomi di spicco e che più in generale si è dimostrato ostico per il centrodestra, non solo perché ha impedito di ottenere il "grande slam" delle province con la sconfitta in Comune ma anche per le grandi polemiche scaturite dal caso-rigassificatore. Per Brunetto, ex anestesista, non si esclude anche il ritorno ad un lavoro nell'ambito della sanità; a creare dubbi al partito invece potrebbero essere alcune posizioni di apertura verso temi come il fine vita, al quale Fratelli d'Italia è fermamente contrario.

Si allontana invece l'ipotesi di un ingresso tra le fila di Fratelli d'Italia da parte del totiano Marco Scajola: l'ex assessore alla Formazione nel 2020 fu eletto con 7.786 voti, che gli valsero il primato assoluto di preferenze.

Gli ingressi di Medusei e Lauro invece sarebbero caldeggiati in particolare da Ignazio La Russa, che da anni frequenta la Liguria e si interessa della nostra regione al punto che la stessa Giorgia Meloni gli avrebbe affidato il compito di occuparsi dei candidati. Questo incarico di fatto ridimensionerebbe il ruolo del segretario regionale Matteo Rosso, che secondo alcuni all'interno del partito ha la responsabilità di non aver cresciuto una classe dirigente forte e che per questo rischierebbe di perdere il ruolo di riferimento ligure.

Classe dirigente che è mancata proprio nel momento in cui quello che alle elezioni europee si è confermato il primo partito in Liguria, anche se solo per pochi decimi sopra al Pd, non è riuscito ad indicare un nome forte da candidare alla guida della Regione.

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