Una campagna elettorale roboante, a motore a scoppio, quella che si consumerà da qui al prossimo mese e che vede sfidarsi due personalità forti come quelle di Andrea Orlando e Marco Bucci. E i fari, su questa battaglia politica, non sono puntati solo in Liguria, ma anche a livello nazionale. Le elezioni del 27 e 28 ottobre saranno le prime delle tre partite Regionali e anticiperanno quelle di Emilia Romagna e Umbria. Una sfida che avrà rilevanza sia per il governo che per l'opposizione, per diversi motivi: il primo riguarda la tenuta dell'esecutivo di Giorgia Meloni, il secondo le cosiddette prove di campo largo per la minoranza, che in Liguria come nelle altre due regioni, corre unito da Sinistra al centro. I bookmakers della politica scommetterebbero su un possibile 3-0 per il centrosinistra, nonostante la partita ligure sembri al momento aperta.
I giochi, nei due schieramenti, sembrano fatti: da una parte le sette liste che appoggiano Marco Bucci, FdI, Lega, Forza Italia, Udc e Noi Moderati, oltre a quelle in supporto al sindaco, Vince Liguria e Orgoglio Liguria; dall'altra a sostegno di Andrea Orlando ci sono Pd, Mov5s, Avs, la lista a sostegno del presidente Orlando e il centro, diviso, come accade oramai da tempo, tra i Riformisti uniti per la Liguria (+Europa, Italia Viva e Psi) e il Patto Civico Riformista (Azione, Alleanza Civica Liguria e Movimento Repubblicani Europei). Andrea Orlando da un lato, Marco Bucci dall'altro, in mezzo, ma non per credo politico, Nicola Morra, sostenuto da Uniti per la Costituzione di Mattia Crucioli, che potrebbe essere l'ago della bilancia della sfida a due, considerando che secondo i sondaggi Tecnè per Primocanale Morra rosicchierebbe punti a Orlando e soprattutto al Mov5s, da ex grillino.
Gli ultimi anni, in Liguria e a Genova, sono stati nel segno del civismo, tra liste e personalità della società civile, come il sindaco Marco Bucci. Un percorso che ha visto il suo massimo splendore nelle Regionali del 2020 e nelle Comunali del 2022, con i successi di Giovanni Toti e Marco Bucci e i loro movimenti annessi, e che oggi è chiamato a una sfida complicata, con la ripresa lenta e faticosa dei partiti, che inutile negarlo, proveranno a riprendersi quel ruolo che in passato era stato loro. A fare da cornice ai due schieramenti la possibile scesa in campo dei sindaci/amministratori, sia con Orlando che con Bucci, suggestione che non dispiace a entrambi i candidati ma che dovrà trovare spazio tra i già numerosi partiti presenti. Potrebbero infatti servire a trainare la corsa in piazza De Ferrari soprattutto nei comuni di appartenenza, considerando il radicamento sul territorio che hanno sempre avuto. Ci sono ancora pochi giorni per capire se ci sarà spazio, formale, anche per i primi cittadini, o se invece lavoreranno nelle retrovie.
IL COMMENTO
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