Politica

Parla il candidato di Uniti per la Costituzione sostenuto dal consigliere comunale Mattia Crucioli
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di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - Botta e risposta a distanza tra i candidati alla presidenza di Regione Liguria Andrea Orlando (centrosinistra ndr) e Nicola Morra (Uniti per la Costituzione ndr): teatro di scontro Primocanale, con il format Terrazza Incontra a cui ha preso parte Orlando. Il deputato dem, che conosce personalmente Morra e con cui ha lavorato in commissione Antimafia nel 2018, ha accusato l'ex senatore pentastellato di "mettere in difficoltà solo il centrosinistra".

Morra, il suo competitor Orlando ha ribadito di non averla sentita commentare la candidatura di Stefano Anzalone, indagato nella maxi inchiesta che ha coinvolto Regione Liguria con l'accusa di voto di scambio, dopo aver scoperto che è capolista di Orgoglio Liguria a sostegno di Bucci.
"Si tratta di un'imprecisione del candidato Orlando, di un'assenza di informazione, perché appena è stata depositata la lista con Stefano Anzalone, ho prodotto un commento social e un comunicato stampa in cui ho denigrato questa candidatura su cui aleggia un'ipotesi di voto di scambio che gli è stata avanzata, oltre ai suoi trascorsi politici di un uomo buono per tutte le stagioni da una parte e dall'altra. Vorrei dire a Orlando, che conosco e rispetto, che per me pari sono destra, centrosinistra e centrodestra, che pari sono quando fanno schifezze e fanno cose buone. Noi guardiamo in faccia alla concretezza di atti e iniziative, il centrosinistra dimentica che l'ideologia fa scaricare sempre sugli altri il problema. Bene fa Orlando a dire non candidiamoli (si riferisce a quelli che hanno comportamenti scorretti sulla ricerca di voti ndr) ma partiamo da tutti. Per esempio la gestione delle partecipate in tutte le regioni e i comuni ricade sempre in logiche partitocratiche dove bisogna far lavorare gli amici. A me piacerebbe che la si smettesse di usare le amministrazioni pubbliche per favorire gli amici perché è crocevia del voto di scambio".

Nicola Morra, credo che lei non possa offendersi, (o invece sì), se ricordiamo di essere stato un esponente del Mov5s?
"Non neghiamo un passato nato in un certo modo e che si è trasformato in ben altro, siamo legati ai valori della carta costituzionale e alcuni valori sono differenti dalle regole di solidarietà e giustizia. Noi ci proponiamo di permettere al popolo degli astenuti, che si sta ingrandendo, di avere una possibilità ulteriore. E se saremo premiati significherà che siamo stati bravi. Per noi i valori di legalità, democrazia e onestà sono fondamentali".

Dai sondaggi commissionati da Primocanale a Tecnè risulta che la sua candidatura e Uniti per la Costituzione rosicchierebbe qualche punto percentuale al centrosinistra, e lei potrebbe diventare l'ago della bilancia nella partita tra Orlando e Bucci. Cosa ne pensa?
"Voglio rigettare questa idea che si possa essere l'ago della bilancia, perché noi peschiamo tra gli astenuti, stiamo togliendo qualcosa a l'una e all'altra coalizione. Io sono ecumenico, mi rivolgo a tutti purché credano nei valori della Costituzione e non prostituiscano i loro voti. Se ti comporti bene hai un merito, se ti comporti male hai un demerito. Il Pd già in passato è stato confuso con l'apparato, come le altre forze politiche che hanno gestito questa regione. Dal 2015 al 2022 c'è stata una decurtazione di ricchezza, una produzione di ricchezza più bassa di tutto il Nord con una perdita di quasi il 4% della popolazione, con tutti i problemi economici, sociali e sanitari.

Morra, lei è di destra o di sinistra?
"Io sono universalista, sono un sovranista della reciprocità. Io porto avanti i principi di indipendenza, libertà, dignità e lo devo riconoscere agli altri oltre che a me stesso. Un tempo l'universalismo lo si trovava a sinistra, un tempo, poi con la sinistra neoliberale ha cambiato pelle, ha fatto privatizzazioni, il mercato è diventato il criterio di qualunque mercato sociale, invece devono decidere l'equità e la giustizia, prima di tutto sociale. Forse Andrea (Orlando ndr) lo ha dimenticato.

Qualcuno sostiene che Beppe Grillo stia lavorando alla sua candidatura, considerando la grossa frizione tra lui e Giuseppe Conte. Vi siete sentiti?
"Io ho ricevuto ad agosto una telefonata da parte di Mattia Crucioli con cui ho avuto ottimi rapporti, nel 2022 l'avevo anche aiutato in campagna elettorale per il Comune. Se poi dietro a Mattia ci sono Biden o Trump o non so chi, lo dovete chiedere a lui. Con il Mov5s abbiamo rotto perché siamo stati espulsi e procediamo per la nostra strada. In questo periodo incontro parecchie persone che sono con noi e stanno nel Movimento, e mi hanno detto che mi daranno fiducia".

Tema di forte scontro in questa campagna elettorale è quello legato al rigassificatore di Vado Ligure. Qual è la sua posizione in merito?
"Il problema non è dove farlo, se in Liguria non va bene, considerando che c'è già a Panigaglia. In Italia per tanti motivi non dovremmo ricorrere al gas naturale liquefatto, in altri paesi europei l'energia elettrica ha un prezzo negativo perché se ne produce di più di quella assorbita, perché si è investito massicciamente sulle rinnovabili, ma qui non si può fare per tutelare chi ha il monopolio dell'energia elettrica. Si lucrano profitti enormi e non si vuole questa conversione ecologica. Per me non va fatto né a Vado Ligure né altrove.

Morra, volevo fare con lei un'ultima considerazione: se ci fosse un ballottaggio lei darebbe indicazione di voto? (Ricordiamo che per le Regionali non è previsto ndr).
"No, perché dare indicazione di voto significa trattare gli elettori come delle pecore che seguono le indicazioni del pastore. Io vorrei che tutti avessero la testa per ragionale e decidere, perché saranno i liguri a farlo. Chiedo a tutti di mettersi una mano sulla coscienza per capire se la Liguria è avanzata o se è regredita".

 

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