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Lunedì 4 novembre sarà una giornata importante per il centrodestra, che si siederà al tavolo delle trattative; Orlando invece sta ancora riflettendo se rimanere o meno in Liguria, ma l'idea è più di una suggestione
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di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - La politica ligure, a pochi giorni dalle Regionali che hanno sancito la vittoria per circa 8 mila voti di Marco Bucci, non si ferma neanche per il ponte di Ognissanti. Telefonate e messaggini su WhatsApp si rimpallano, uno dietro l'altro, tra chi pensa a formare la nuova giunta e chi invece, dopo aver fatto i conti con la sconfitta, ragiona già sulle Comunali della prossima primavera (anche se c'è qualcuno che ipotizza possa slittare in autunno ndr). Perché sì, è proprio quel centrosinistra ferito come un ghepardo, che si lecca i tagli, a dover ripartire, prima che "sia troppo tardi" commentano a denti stretti molti esponenti della società civile, e politica. E mentre Marco Bucci dovrà avere la capacità di tenere tutti sotto lo stesso cappello - a palazzo Tursi lo ha già dimostrato - anche se la Regione è molto più "politica"; Andrea Orlando dovrà sciogliere le riserve e capire se tornare a Roma o se rimanere nella sua Liguria che, in parte, lo ha tradito non consentendogli di sederti nella poltrona più prestigiosa di piazza De Ferrari.

Lunedì 4 novembre sarà una giornata importante per il centrodestra, che si siederà al tavolo delle trattative: da una parte il neo presidente Bucci, dall'altra i rappresentanti dei partiti di coalizione. Con il sindaco uscente di Genova si ritroveranno i coordinatori regionali di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia. Si ragionerà di assessorati, di deleghe, di volti e di nomi, in un risiko che troverà risoluzione solo quando verranno assegnate le varie poltrone, un paio almeno per ogni partito. Certi, al momento, sembrerebbero gli ingressi di Marco Scajola (in quota Forza Italia), di Simona Ferro (Fratelli d'Italia) e di Alessandro Piana (Lega), oltre alla presidenza del consiglio regionale che dovrebbe toccare a Stefano Balleari di FdI. Resta il nodo da sciogliere, tra i più significativi, legato alla Sanità. Una vera patata bollente per chiunque avesse vinto. E lo sanno bene, da destra a sinistra.

Nel centrosinistra invece, si attende la decisione di Andrea Orlando, persone vicine all'ex ministro fanno sapere che sembra più che tentato di rimanere in Liguria, considerando che al momento a Roma non ci sono alle porte appuntamenti importanti, nonostante lui stesso abbia ammesso che la segretaria Schlein lo rivorrebbe in Parlamento. D'altronde, si sa, Orlando rappresenta anche una corrente importante nello stesso Pd. Da lì, sperano soprattutto tra i dem, si traccerà la strada che deve portare alla scelta del candidato al comune di Genova, da contrapporre, al momento, al candidato in pectore del centrodestra, Pietro Piciocchi, che in questi mesi potrà svolgere proprio la funzione di sindaco facente funzioni.