Politica

Il presidente Bucci ha ribadito a più riprese che non verrà spostato nelle acque di Vado Ligure
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di Giorgia Fabiocchi

Riparte da dove era stata lasciata la battaglia sul rigassificatore da parte delle forze di opposizione in consiglio regionale. Nella giornata in cui i lavori dell'aula sono entrati nel vivo, la minoranza si è data appuntamento prima dell'inizio del consiglio per presentare un ordine del giorno sul rigassificatore di Vado Ligure.

La conferenza stampa flash dell’opposizione

La minoranza ha portato un ordine del giorno firmato da Partito Democratico, Avs, Movimento Cinque Stelle e lista Orlando Presidente. L’obiettivo è quello di farlo firmare a tutti i capigruppo, chiedendo l’impegno da parte di ognuno alla sospensione del trasferimento da Piombino a Vado Ligure. “Chiediamo che le parole si trasformino in fatti - spiega il consigliere regionale e vicepresidente del consiglio Roberto Arboscello, Pd -, siamo contenti che Bucci abbia invertito la rotta, almeno a parole ma chiediamo che ci sia una presa di posizione importante, formale”. L’odg impegna la giunta e tutto il consiglio regionale per impedire che si concretizzi lo spostamento a Vado. La minoranza quindi si appella a tutti i componenti dell’aula per provare a concretizzare un percorso iniziato già nella legislatura finale di Toti. Si tratta di passare dalle 150 parole alla formalizzazione di questa posizione, che ha delle implicazioni: da un lato chiediamo a Giovanni Toti che è ancora commissario di dimettersi da quell’incarico, e dall’altro di assumere l’impegno che il presidente non subentrerà a quel ruolo, in quella prospettiva e in quella funzione - commenta il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Orlando, che ha annunciato che resta in Regione -. Questo azzererebbe la procedura fino a qui avviata e riaprirebbe un’interlocuzione con il governo nazionale. Questa è un’altra cosa che andrà chiarita e ci piacerebbe sapere che cosa sia intercorso nel colloquio tra Bucci e Meloni, se su questo punto c’è stata chiarezza”. La minoranza quindi si fa portavoce di una unanimità (apparentemente conclamata), da trasformare in realtà nell’aula del consiglio regionale. “Vogliamo capire se ci sia un punto formale nel quale convergere” ha aggiunto Orlando. Dura la presa di posizione anche delle altre forze politiche, a partire dai capigruppo del Movimento Cinque Stelle e di Orlando Presidente Stefano Giordano e Gianni Pastorino. “Si tratta di una struttura che non serve neanche al Paese, e dal punto di vista energetico non è neanche virtuosa. E nella nostra regione è già esistente nella provincia della Spezia” ha ribadito Pastorino. “Oggi si segna un punto di partenza della coalizione progressista, questo è un elemento prioritario del programma che avevamo presentato e sottoscritto insieme. L’obiettivo è chiedere a gran voce che sia proprio Bucci a portare avanti questo percorso che a parole ha preannunciato diverse volte” ha incalzato Giordano. A incalzare la maggioranza anche le parole di Jan Casella, consigliere regionale di Avs. “Il trasferimento del rigassificatore in provincia di Savona avrebbe solo conseguenze negative, soprattutto sull'ambiente e sul turismo. Adesso siamo vicini a trasformare le parole in fatti concreti - ha aggiunto Casella. È il momento di dare una risposta definitiva a una grande lotta del territorio savonese, che ha coinvolto comitati, associazioni, sindacati, mondo della scuola, categorie economiche e amministratori locali, a partire da Nicola Isetta di Quiliano, che ha guidato tutti i sindaci del comprensorio in questa mobilitazione”.

Che cosa è successo in aula

È stato definito un colpo di teatro, anzi “una sceneggiata”, quella del consigliere regionale di Forza Italia Angelo Vaccarezza che in aula ha presentato un odg proprio sul rigassificatore. A usare parole dure nei suoi confronti ci ha pensato Roberto Arboscello, consigliere del Pd ma soprattutto titolare di una battaglia portata avanti negli ultimi mesi. Vaccarezza infatti avrebbe presentato un ordine del giorno a firma della maggioranza sul trasferimento del Gola Thundra a Vado Ligure, che fermerebbe l’iter. A quel punto Arboscello ha riportato le parole che si sarebbe scambiato con il presidente Bucci, con il quale avrebbe concordato di parlarne dopo le festività natalizie, il 7 gennaio 2025. Dopo un botta e risposta acceso in aula, tra maggioranza e minoranza (e il silenzio pacato di Marco Bucci, che poi è andato via per impegni istituzionali ndr), Angelo Vaccarezza a nome del centrodestra ha accettato la proposta della capogruppo di Avs Selena Candia. L’iniziativa della consigliera è stata quella di provare a elaborare un unico documento che veda firmataria tutta l’aula e metta d’accordo per bloccare il trasferimento, da discutere il primo martedì utile dopo il periodo di Natale. Questa seconda iniziativa è stato accolta dalla maggioranza che in precedenza aveva rifiutato una sospensione (proposta dalla minoranza) per discutere una capigruppo insieme, già nella giornata odierna. Nel frattempo durante il dibattito in aula l’assessore regionale all’Energia Paolo Ripamonti, rispondendo a una interrogazione a risposta immediata, ha definito la posizione della giunta: “Siamo contro lo spostamento del rigassificatore a Vado Ligure, lo abbiamo ribadito con il presidente Bucci e lo voglio sottolineare anche io, questa giunta è contraria”.

La supervisione di Andrea Orlando

C'è soddisfazione, a parole, da parte del consigliere dem Andrea Orlando, dopo la presa di posizione, attraverso un odg, da parte della maggioranza. "Abbiamo constatato che hanno cambiato idea e siamo contenti che la nostra sia stata accolta ma siamo preoccupati da un punto del loro ordine del giorno che spiega come la scelta del futuro commissario debba ricadere su persona autorevole e competente, ed è scontato, ma che conosca adeguatamente il territorio di Savona - commenta a margine del consiglio regionale Orlando -. Ma se non si vuole spostare nel savonese che senso ha che il commissario lo conosca? Speriamo che entro il 7 gennaio le riserve mentali e le ambiguità siano superate perché quell'indicazione non rassicura particolarmente ed è in contraddizione con la parola fine del progetto". Insomma, l'obiettivo dichiarato da entrambi gli schieramenti è quello di trovare una via maestra per fermare il passaggio da Piombino a Vado, ma l'ultima parola spetterà comunque al governo centrale, che potrebbe anche obbligare la Regione a imbarcarsi il Gola Thundra. Non è escluso che Giorgia Meloni obblighi Marco Bucci a fare un passo indietro. A quel punto alla Liguria non spetta comunque la possibilità di porre un veto, ma solo di trattare.


La posizione di Marco Bucci, contro quella dell'ex presidente

Nel frattempo ieri, lunedì 16 dicembre, il presidente di Regione Liguria Marco Bucci, in visita nel Savonese, aveva ribadito il proprio "no", convinto, allo spostamento da Piombino a Vado, voluto invece dal suo predecessore Giovanni Toti. L'ex governatore aveva detto, a più riprese, anche in campagna elettorale, che non avrebbe voluto assistere a un passo indietro delle forze di maggioranza sul rigassificatore in Liguria, ma la sensazione è che quasi più nessuno voglia seguire questa linea, a partire da Bucci, fino ad arrivare alla Lega, che si era già smarcata con Edoardo Rixi.

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