
Primo vero giorno di scuola per il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Orlando, che ieri ha comunicato la decisione di rimanere in Liguria e di lasciare il Parlamento. I riflettori erano puntati soprattutto su di lui, considerando che la sua permanenza in Regione dai più era data per improbabile.
Il doppio federatore (forse)
"La mia è un'opposizione costruttiva, e più di così non potrei farla: chiediamo a Bucci di fare le cose che dice, quindi è una posizione costruttiva (almeno nelle intenzioni ndr) - commenta Andrea Orlando -. Poi certo ci saranno posizioni che sono diverse e sulle quali ci confronteremo, mi auguro nel merito e non con una delegittimazione degli interlocutori che spesso ha caratterizzato la destra in questi mesi e nelle prime battute post elettorali". Doppia la veste, di federatore, sia in consiglio regionale per il cosiddetto campo progressista, che a Genova, in vista delle Comunali. "Il passaggio di venerdì è molto semplice, noi abbiamo messo insieme una coalizione, delle idee e una serie di relazioni con la città che sono una base di partenza per la sfida, e le vogliamo mettere a disposizione di chi vuole lavorare insieme alle forze politiche genovesi che stanno iniziando un percorso verso la candidatura del sindaco. Non bisogna buttare via quello che di buono è stato realizzato e bisogna ripartire da lì".
L'incontro di venerdì 20 dicembre, primo step
Nel frattempo l'appuntamento con il consiglio regionale è stata l'occasione, per Orlando, di annunciare che le liste che lo hanno sostenuto si trasformeranno in un'associazione che cercherà di dare una mano e di tenere un rapporto con il civismo che è stato importante sul fronte del centrodestra e su quello del centrosinistra. "La somma delle due liste che mi hanno sostenuto fa circa il 7% ed è una forza complessivamente consistente" ha aggiunto l'ex ministro. "Non verrà lanciata nessuna campagna elettorale ma bisogna non disperdere quello che di buono si è costruito in un percorso che dovrà iniziare". Insomma, nessuna lista civica per il Comune di Genova che faccia capo a Orlando, ma un progetto, sottoforma anche di partito o di lista. "Vogliamo che raccolga il lavoro fatto in questi anni e si metta a disposizione di quello che sarà il candidato del centrosinistra". Andrea Orlando darà una mano alla campagna elettorale del centrosinistra, ma non vuole essere chiamato federatore. "Mentre a livello regionale continuerò a lavorare perché ci sia una ripresa, un'interlocuzione tra le forze politiche che hanno preso parte alla mia campagna elettorale - ha chiosato Orlando -. Se teniamo insieme qui possiamo anche allargare, ed è quello che servirà anche a livello genovese".
IL COMMENTO
La Costituzione, Salis in Lottomatica e la politica di cui non puoi fidarti
Ti ricordi Bilancia? 17 omicidi in sette mesi di terrore