Politica

L'oramai ex deputato darà il proprio contributo alla scelta del candidato ma non se ne occuperà in prima persona
2 minuti e 7 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
Un uomo in giacca e cravatta intervistato in consiglio regionaleIl consigliere regionale Andrea Orlando

Primo vero giorno di scuola per il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Orlando, che ieri ha comunicato la decisione di rimanere in Liguria e di lasciare il Parlamento. I riflettori erano puntati soprattutto su di lui, considerando che la sua permanenza in Regione dai più era data per improbabile.

Il doppio federatore (forse)

"La mia è un'opposizione costruttiva, e più di così non potrei farla: chiediamo a Bucci di fare le cose che dice, quindi è una posizione costruttiva (almeno nelle intenzioni ndr) - commenta Andrea Orlando -. Poi certo ci saranno posizioni che sono diverse e sulle quali ci confronteremo, mi auguro nel merito e non con una delegittimazione degli interlocutori che spesso ha caratterizzato la destra in questi mesi e nelle prime battute post elettorali". Doppia la veste, di federatore, sia in consiglio regionale per il cosiddetto campo progressista, che a Genova, in vista delle Comunali. "Il passaggio di venerdì è molto semplice, noi abbiamo messo insieme una coalizione, delle idee e una serie di relazioni con la città che sono una base di partenza per la sfida, e le vogliamo mettere a disposizione di chi vuole lavorare insieme alle forze politiche genovesi che stanno iniziando un percorso verso la candidatura del sindaco. Non bisogna buttare via quello che di buono è stato realizzato e bisogna ripartire da lì".

L'incontro di venerdì 20 dicembre, primo step 

Nel frattempo l'appuntamento con il consiglio regionale è stata l'occasione, per Orlando, di annunciare che le liste che lo hanno sostenuto si trasformeranno in un'associazione che cercherà di dare una mano e di tenere un rapporto con il civismo che è stato importante sul fronte del centrodestra e su quello del centrosinistra. "La somma delle due liste che mi hanno sostenuto fa circa il 7% ed è una forza complessivamente consistente" ha aggiunto l'ex ministro. "Non verrà lanciata nessuna campagna elettorale ma bisogna non disperdere quello che di buono si è costruito in un percorso che dovrà iniziare". Insomma, nessuna lista civica per il Comune di Genova che faccia capo a Orlando, ma un progetto, sottoforma anche di partito o di lista. "Vogliamo che raccolga il lavoro fatto in questi anni e si metta a disposizione di quello che sarà il candidato del centrosinistra". Andrea Orlando darà una mano alla campagna elettorale del centrosinistra, ma non vuole essere chiamato federatore. "Mentre a livello regionale continuerò a lavorare perché ci sia una ripresa, un'interlocuzione tra le forze politiche che hanno preso parte alla mia campagna elettorale - ha chiosato Orlando -. Se teniamo insieme qui possiamo anche allargare, ed è quello che servirà anche a livello genovese".

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