Le difficoltà del trasporto pubblico in Liguria arrivano in consiglio regionale, con una seduta monotematica in aula, per cercare di sbrogliare una matassa che sembra alquanto attorcigliata.
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L'opposizione alza la voce
Per farlo è stato deciso di individuare una data, che corrisponde con quella odierna, per affrontare tra maggioranza e opposizione un tema che riguarda tutti, indistintamente. La richiesta di un consiglio monotematico è partita dalla minoranza, come prima firmataria la capogruppo di Avs Selena Candia, che proprio a Primocanale ha spiegato l'urgenza di trovare nuove soluzioni alle difficoltà del trasporto ferroviario. Al centro del dibattito ci sarà il trasporto pubblico su ferro e su gomma, con un focus particolare sulle linee ferroviarie, con annessi ritardi problemi e ritardi. Dura la presa di posizione della vicecapogruppo del Partito Democratico Katia Piccardo, Rossiglione di nascita, che conosce bene le dinamiche a causa del suo quotidiano pendolarismo. "Si intervenga con celerità per garantire trasporti efficienti, tempestivi e sicuri per i nostri pendolari e per il personale tutto" il monito di Piccardo attraverso i suoi social.
La proposta della consigliera Candia, che ha aperto gli interventi della minoranza in aula. “Chiediamo in tutte le sedi istituzionali l’aumento delle risorse destinate al traporto pubblico locale anche in ambito infrastrutturale, oltre che un piano straordinario di interventi, anche in materia di sicurezza, per sopperire efficacemente ai disagi arrecati a utenti e cittadini che, in questi anni, sono stati oggetto di evidente sottovalutazione da parte del ministro e viceministro ai Trasporti e alle Infrastrutture - spiega in aula la capogruppo di Avs Selena Candia -. Chiediamo inoltre un confronto con Trenitalia per rivedere il contratto di servizio in un percorso che veda il coinvolgimento delle associazioni degli utenti e dei consumatori, oltre che dei comitati dei pendolari”. Secondo l’opposizione bisogna garantire il miglioramento della qualità del servizio, il potenziamento della velocità commerciale, l’aumento del materiale rotabile a disposizione”.
“Basta parole. Dove sono le misure compensative per pendolari, lavoratori e studenti? Dalla revisione del contratto di servizio alla rimodulazione di bonus e tariffe ora serve agire” il monito del capogruppo del Partito Democratico Armando Sanna. Diverse le richieste del Pd, che ha messo sul tavolo dei trasporti diverse proposte: il coordinamento dei lavori infrastrutturali della rete ferroviaria con quelli della rete autostradale, la revisione dei criteri per l’erogazione dei bonus, un biglietto integrato esteso a tutta la Città Metropolitana; un programma dettagliato con maggiori ed efficaci misure di sicurezza per personale e viaggiatori e l’ampliamento dell’offerta dei treni soprattutto nelle fasce serali, prevedendo un coordinamento con il trasporto su gomma per garantire agli utenti, soprattutto più giovani, un maggior numero di mezzi nelle fasce serali e un servizio ferroviario potenziato per collegare l’entroterra, per arginare l’isolamento a cui le aree interne incorrono e disincentivare l’uso del mezzo privato a favore del trasporto pubblico.
La presa di posizione dell'assessore Scajola
Ad alzare la voce contro la gestione ferroviaria degli ultimi anni, a partire dal ruolo attuale del governo e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'assessore regionale di competenza Marco Scajola. Nei giorni scorsi, lo stesso numero uno dei trasporti liguri, aveva tacciato di "medioevale" la situazione italiana. "Ho chiesto a Rfi e Trenitalia di tenersi pronti perché le emergenze sono continue e i pendolari devono essere assistiti 24 ore su 24 con un piano di emergenza sempre pronto perché le situazioni di difficoltà sono continue - aveva commentato Marco Scajola -. Siamo stufi e arrabbiati, c'è bisogno di un tavolo nazionale al quale si devono sedere amministratori di Rfi e Trenitalia per studiare un percorso alternativo".
IL COMMENTO
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