
Che fine ha fatto il gruppo che fa capo al saggista Andrea Acquarone? Molto attivo soprattutto per l'elaborazione del pamphlet "Tocca a noi!", Acquarone ha certamente accolto positivamente la candidatura di Silvia Salis, civica tra riformismo e progressismo che piace all'economista genovese che definisce il suo un "movimento di opinione". Proprio lui, nelle scorse settimane aveva chiesto al centrosinistra, soprattutto al Partito Democratico, di interpretare una sensibilità presente e che chiedeva udienza dalla società civile. "C'è un'ampia cerchia, composta da me, Marco Montoli, Elena Putti che sta collaborando alla formazione delle liste di Salis, ma anche Silvia Pericu, capolista della lista Salis, che è sempre venuta alle nostre iniziative e ci ha supportato, Maurizio Conti che ha scritto per il libro "Tocca a Noi" e che adesso è il coordinatore del programma, Bruno Marchio, diversi altri, stanno lavorando a questo progetto allargato che appoggia Salis" ha commentato a Primocanale Andrea Acquarone. Tradotto: nessuna sparizione nell'etere politico, ma un lavoro certosino fatto di persone e volti che stanno lavorando alla campagna elettorale della vicepresidente del Coni.
Cosa ne pensa di questo inizio di campagna elettorale e della prima uscita pubblica per lanciare la candidatura di Silvia Salis? E del centrodestra che ha candidato come vicesindaco Ilaria Cavo?
"Allora io credo che Salis stia andando benissimo perché ha interpretato una necessità di cambio anche di immagine e di comunicazione, direi che questo è sotto gli occhi di tutti, anche della destra che in qualche modo cerca di correre ai ripari affiancando al candidato sindaco, una figura più spendibile dal punto di vista mediatico. Queste sono cose che tutti hanno commentato, c'è da vedere se funzionerà soprattutto questo meccanismo, nel senso che poi non rischia la candidata vicesindaco Cavo di mettere in ombra il candidato Piciocchi. Le cose della destra le lascio alla destra però".
Nel frattempo, Acquarone, lei sta collaborando nelle retrovie al programma del centrosinistra? Soprattutto sul social housing?
"Sì sto collaborando con un programma per un aspetto abbastanza concreto, che è quello che ha a che vedere con la politica dell'abitare, so che dietro alla frase pronunciata da Salis, sull'abitare, c'è un lavoro molto più grande che non si poteva enunciare in quell'occasione, ma verrà fuori, vi assicuro che dietro tutti i dieci punti c'è molto materiale e molto ragionamento".
Comunali, il programma di Silvia Salis: ecco i dieci punti
Ecco Acquarone, si riferisce al campo degli immobili, lei e Maurizio Conti state lavorando a questo nello specifico?
"Conti sta facendo da coordinatore del programma ed essendoci diverse aree tematiche da trattare, evidentemente ci sono diverse competenze che sviluppano i temi. Per quanto riguarda la mia esperienza in questo senso abbiamo fatto una proposta specifica: utilizzare e ampliare e definire meglio dei meccanismi che in realtà esistono già, nella fattispecie la SPIM che è una società, un spa di proprietà del comune che svolge da vent'anni un ruolo crescente ma che può diventare un attore più importante. Insieme a Conti abbiamo sviluppato un ragionamento su come questa realtà possa crescere per fondamentalmente comprare gli immobili sul mercato e poterli dare ad affitti agevolati, in qualche modo si può arrivare a risolvere questo problema della carenza di affitti. La destra ha proposto una cosa contraria, cioè dare una garanzia su chi ha difficoltà ad accedere al mercato degli affitti, ma questo crea l'effetto opposto perché se tu crei ancora più domanda l'offerta sarà ancora più cara, mentre a Genova c'è un problema di strozzatura, perché non c'è offerta di affitti".
Cosa pensa invece del passo indietro di Filippo Biolé? Sicuramente Salis avrà tirato un respiro di sollievo, se non pubblicamente almeno dietro alle quinte.
"Io e Filippo Biolé abbiamo fatto anche delle cose insieme, abbiamo condiviso una parte dei percorsi insieme. Una candidatura come Salis, che incarna davvero il 'tocca a noi', il desiderio di rinnovamento e così via, non dava addito, non giustificava un'avventura che diventava a quel punto personalistica. E quindi Filippo Biolé, forse in ritardo, si è ritirato, poteva convergere prima e magari trovare un accordo con Salis per un ruolo. Non so cosa succederà adesso, ma comunque si crea chiarezza e si libera il campo, quindi io lo giudico positivamente".
Lei non si candiderà?
"Io mi limito in questo momento a dare dei contributi tecnici".
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