Porto e trasporti

Il presidente ha incontrato Giovannini all’Annual Meeting di Assarmatori a Roma
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di Matteo Cantile

ROMA - "La Diga di Genova è un’opera determinante per la città e per il suo porto, non vogliamo fare polemica, siamo convinti che sia possibile arrivare alla sua costruzione". Il presidente di Assarmatori Stefano Messina, dal palco dell’Annual Meeting al Parco dei Principi di Roma, ha affrontato anche il tema dell’infrastruttura più importante per il capoluogo ligure. Messina, sul tema, si è rivolto anche al ministro delle Infrastrutture Giovannini, presente al meeting, auspicando "la sua regia e il suo contributo, per aiutare il presidente e commissario Signorini a portare a termine questo importante incarico".

Messina, nella sua relazione introduttiva, ha affrontato anche i temi più generali dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dal quale passano molte delle opere che dovranno marcare il futuro del nostro Paese: "Aprire una crisi politica in questo momento sarebbe da irresponsabili, voglio credere che nel parlamento italiano prevalga la consapevolezza dell’importanza di questa fase storica".

Tra i temi centrali toccati da Stefano Messina nella sua relazione annuale anche quello della transizione ecologica: "Noi siamo favorevoli a introdurre un processo di gradualità nel passaggio a tecnologie meno inquinanti – ha dichiarato - purtroppo a livello comunitario abbiamo assistito a decisioni che non hanno tenuto in conto gli effetti sul settore e sull’economia. I rischi sono rappresentati da maggiori costi di collegamento con le isole, da un’alterazione dei servizi per la necessità di ridurre la velocità, legata all’esigenza di minor consumo di carburante. Vi è poi il difficile tema della costruzione di infrastrutture dedicte e, ancora, la perdita di competitività di quei porti che non dovessero riuscire a dotarsi di queste infrastrutture. Dobbiamo evidenziare la svolta operata da alcuni membri del parlamento europeo che hanno appoggiato le nostre istanze – ha proseguito Messina – del resto noi stessi abbiamo deciso di aprire un nostro ufficio a Bruxelles. Siamo pronti a investire ma abbiamo bisogno di regole certe e sostenibili: non siamo contrari alle iniziative in corso ma non possiamo vincolarci a questioni meramente ideologiche".

"Riteniamo intelligente allargare la quota dei rigassificatori che possono rendere l’Italia un ponte con il West Med e l’Africa e su questo le nostre imprese sono pronte a investire. Già oggi molti nostri associati lavorano all’importazione di materie prime liquide e solide e sono determinate a contribuire in modo ancora più decisivo a questa specifica filiera logistica”.

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