Porto e trasporti

Inchiesta di Primocanale sull'opera
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di Elisabetta Biancalani

GENOVA - Si alza il sipario sul ribaltamento a mare di Fincantieri a Genova Sestri Ponente. Dopo al visita del ministro delle Infrastrutture Giovannini e le parole del presidente del gruppo, Claudio Graziano, emergono i particolari di un'operazione che darà la possibilità al cantiere di poter continuare ad essere competitivo sul mercato, con la capacità di costruire navi più grandi (180 mila tonnellate e 350 metri) grazie a un nuovo piazzale, a un nuovo bacino e alla gru più grande d'Europa. Da 260 mila metri quadrati attuali si passerà a 450 mila "che sono quelli che ci servono", attraverso tre fasi che passano anche attraverso la messa in sicurezza dei rivi Molinassi  e Cantarena, la prima, e la realizzazione del nuovo cantiere. Resta al momento scoperta la terza fase, quella dello spostamento a monte della ferrovia, laddove oggi in via Multedo ci sono dei capannoni privati, di carrozzerie, gommisti ecc. Si parla di creare il 50% di posti di lavoro in più, laddove oggi ci sono 900 dipendenti e un indotto che arriva anche a 3500-4000 unità.

 

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MESSA IN SICUREZZA DEI RIVI E DUE NUOVI INGRESSI PER I TIR  

L'ingegner Paolo Capobianco è responsabile del progetto del ribaltamento a mare e spiega anche che cosa cambierà per la città: intanto, come già detto, verranno messi in sicurezza entro fine 2023 il rio Cantarena (che si trova nella zona dell'ingresso dello stabilimento) e il rio Molinassi più a ponente, in via Merano. "Ci saranno due nuovi ingressi per i tir, dal casello di Aeroporto attraverso via Cibrario e da ponente da via Ronchi "in questo modo toglieremo i tir dalle strade cittadine, mentre l'attuale ingresso di via Soliman resterà pedonale". 

 

SPOSTAMENTO BINARIO A MONTE, ZONA "CUSCINETTO" PER LA CITTA'

Quando ci sarà la terza fase, che dovrebbe costare circa 150 milioni ad opera di Rfi, si sposterà a monte il binario che oggi taglia lo stabilimento, "e lì realizzeremo zone per la logistica, mense, magazzini, togliendo la parte della carpenteria e delle produzioni, per limitare anche il "disturbo". Lo spostamento del binario garantirà una migliore operatività del cantiere. Non si conoscono ancora i tempi e i finanziamenti di questa parte. Ma ci sono oggi alcune aziende come carrozzerie e officine, gommisti: "Dovranno essere espropriate, gli si dovrà trovare altra collocazione" spiega Capobianco.