Porto e trasporti

Dalle 9.30 A palazzo San Giorgio di Genova enti e aziende coinvolte in un progetto storico
2 minuti e 58 secondi di lettura
di Elisabetta Biancalani

GENOVA - La nuova diga foranea di Genova sarà la più profonda al mondo, a 50 metri: è uno dei particolari che emergono dopo l’aggiudicazione, da parte del’Autorità di sistema portuale, dei lavori alla consorzio capitanato da Webuild insieme a Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Fincosit e Sidra. L’opera occuperà più di 1.000 persone. Webuild partecipa al consorzio realizzatore con una quota pari al 40%.

“La Nuova Diga Foranea - spiega We Build - è un’opera unica al mondo per la complessità ingegneristica, sia per le dimensioni che per la realizzazione “offshore”, cioè totalmente in mare aperto, senza che vengano interrotte le attività portuali. Poggerà su fondali a profondità variabile fino a 50 metri, la profondità maggiore al mondo mai sperimentata per una diga foranea, ed avrà uno sviluppo complessivo di 6,2 km, di cui poco più di 4 km inclusi nei cosiddetti lavori di Fase A.

Con la nuova diga viene così realizzato il più grande intervento di rinnovamento dell’area portuale ligure degli ultimi 25 anni, con l’ampliamento degli spazi di transito e manovra per le navi all’interno dello scalo marittimo, così da potenziarne la capacità di accoglienza e trasformarlo in una infrastruttura in grado di accrescere la competitività del sistema ligure e dell’Italia tutta. La sua realizzazione consentirà l’accesso in sicurezza al porto a navi portacontainer più grandi, lunghe fino a 400-450 metri (il doppio di quelle che possono transitare oggi), adeguando le specifiche del porto di Genova alle esigenze delle maggiori compagnie di navigazione. Un progetto di grande impatto economico per la città, per il suo porto commerciale e per tutta l’Italia, che genera sviluppo già dalla fase di costruzione: per la sua realizzazione, saranno infatti occupate più di 1.000 persone, tra diretti e terzi.

 

Commissionata dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, l’opera rientra nel Programma straordinario per la ripresa del Porto di Genova, sarà cofinanziata dal Governo con risorse del Fondo complementare al PNRR e potrà beneficiare del Decreto Aiuti (D.L. 17 maggio 2022, n. 50).

Il progetto prevede la realizzazione del nuovo sbarramento molto imponente a circa 450 metri oltre l’attuale diga foranea. Per la Fase A, attualmente finanziata (base d’asta 928 milioni), è previsto un basamento realizzato a 50 metri di profondità mediante l’impiego di 7 milioni di tonnellate di materiale roccioso, su cui verranno posizionati elementi prefabbricati in cemento armato composti da circa 100 cassoni cellulari, di dimensioni fino a 33 metri di altezza, 35 metri di larghezza e 67 metri di lunghezza, ognuno equivalente in altezza ad un palazzo di 10 piani.

La nuova infrastruttura si distingue per le tecnologie innovative impiegate per la sua realizzazione e per la sostenibilità, garantita da sistemi volti a massimizzare l’economia circolare, prevedendo tra l’altro il recupero, il riutilizzo e la trasformazione degli inerti.

Il potenziamento dell’accessibilità marittima del porto di Genova che ne deriverà andrà infatti a consolidare il ruolo strategico del sistema portuale della città all’interno del corridoio Reno-Alpi della rete di trasporto transeuropea TEN-T, corridoio che da Genova arriva fino a Rotterdam e di cui è parte integrante anche il Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi-Nodo di Genova, realizzato anche questo da Webuild. Il Terzo Valico dei Giovi registra ad oggi un avanzamento progressivo degli scavi dell’81% con 73,4 km già completati, su un totale di quasi 91 km di gallerie previsti dal progetto”. Di recente Primocanale ha svelato lo stop da tre mesi dei lavori delle gallerie tra Arquata Scrivia e Voltaggio a causa di un’anima conformazione geologica della montagna che ha bloccato le talpe in azione.

Dalle 9.30 diretta di Primocanale per la presentazione a palazzo San Giorgio di Genova.

TAGS