GENOVA - Nuova puntata, la settima, della nostra inchiesta sul tunnel subportuale di Genova (GUARDA QUI TUTTE LE PUNTATE). Abbiamo incontrato l'ammiraglio Sergio Liardo, direttore marittimo della Liguria. Con lui una riflessione sui compiti dell'organo da lui diretto e le possibili interferenze con l'attività operativa del porto, e non solo. anche considerando la coincidenza del cantiere del tunnel, se davvero partirà, anche con la nuova diga.
"L'opera serve alla città e al suo porto, e noi siamo coinvolti con le altre istituzioni per quanto riguarda le nostre competenze. Dovranno poi essere fatte tutte le valutazioni del caso ma sono certo che le istituzioni troveranno il modo per andare avanti. Su richiesta dell'Autorità di sistema portuale ci occuperemo in una prima fase del monitoraggio dei carotaggi che verranno fatti dal mare, in modo che non ci siano interferenze con le altre attività. Mentre l'Autorità portuale controllerà la parte a terra".
Insomma, c'è da attendersi che anche durante la fase preparatoria dei carotaggi, cioè prelievi di pezzi di fondale per sondare la situazione geologica e verificare eventuali interferenze, i mezzi coinvolti si intersecheranno con le navi, soprattutto quelle di Stazioni marittime, e le altre barche presenti, da qui la necessità di controllare che tutto vada per il meglio. Per non parlare poi di quella che sarà l'eventuale fase vera e propria di realizzazione del tunnel.
L'ammiraglio non si sbilancia su possibili limitazioni operative per le attività nello specchio acqueo del porto convolto dai carotaggi: "Oggi è prematuro dirlo". E sulla concomitanza dei due cantieri, diga e tunnel subportuale, due belle patate bollenti, commenta: "Sono contento, questa è una bella sfida che mi preparerà anche ad affrontare altre sfide".
"
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci