Porto e trasporti

"Esprimiamo preoccupazione per i lavoratori attualmente impiegati in Superba e Carmagnani" dice Elisabetta Colli, della segreteria regionale Uiltec
1 minuto e 31 secondi di lettura
di R.P.

GENOVA-Continua la vicenda del trasloco dei depositi chimici di Superba e Carmagnani da Multedo al porto, a Somalia. Scende in campo anche Uiltec per di che si deve fare: "Aziende, cittadini e lavoratori hanno sempre rivendicato questa operazione, così come la categoria del settore del petrolio e la confederazione della Uil: il percorso è stato lungo e discusso per decenni anche attraverso numerosi incontri fra tutti i soggetti coinvolti. Adesso bisogna andare avanti." dice una nota del sindacato. Un argomento che da tempo accende gli animi dei cittadini sampierdarenesi e che giovedì 23 dicembre sono accorsi in piazza Montano, a Genova, per dire un sonoro 'no' allo spostamento.

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"Saranno gli esperti in materia ad individuare le aree per il miglior posizionamento dei depositi - dice Elisabetta Colli, della segreteria regionale Uiltec, responsabile per la categoria dell'area metropolitana genovese -. Insistiamo sulla necessità di dare il via al più presto a questa operazione da troppo tempo in balia di corsi e ricorsi della storia". La presa di posizione arriva dopo una serie di levate di scudi contro il trasloco a ponte Somalia: dagli abitanti di Sampierdarena ad Alis, l'Associazione logistica dell'intermodalità sostenibile che riunisce 1.700 fra realtà ed aziende associate, che per bocca del vicepresidente Marcello Di Caterina ha denunciato che si creerebbero problemi di sicurezza nella convivenza con le attività portuali e dei tir, considerata l'infiammabilità dei depositi, paventando addirittura "il serio e concreto rischio che Genova si trasformi in un'altra Beirut".

La Uiltec, invece, rivendica il trasferimento nell'ambito del porto: "Esprimiamo preoccupazione per i lavoratori attualmente impiegati in Superba e Carmagnani - aggiunge Elisabetta Colli - è il momento di fare fronte comune per la salvaguardia dell'occupazione nel settore e porre questa come condizione inscindibile per mettere i lavoratori al sicuro e non gli uni contro gli altri".

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