Porto e trasporti

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di Elisabetta Biancalani

 

GENOVA - Anche Arpal, l'agenzia regionale per l'Ambiente deputata ai controlli in diverse materie, entra nella polemica (rispondendo a nostra richiesta), in merito alla costruzione di parte dei cassoni della nuova diga di Genova a Prà: si parla di circa 36 sui 96 totali, il resto a vado e Piombino, se arriveranno le autorizzazione ambientali necessarie, come già avvenuto per il quartiere del popnente genovese. E lo fa rassicurando i residenti che temono che i cantieri, che sorgerebbero accanto al sesto modulo di Psa, nella zona di Nuovo Borgo Terminal, possano essere troppo impattanti. E' di poche ore fa il vertice in Autorità portuale tra il padrone di casa, Paolo Emilio Signorini, il vice ministro dei Trasporti Edoardo Rixi e il sindaco di Genova Marco Bucci, oltre al presidente del Municipio VII Guido Barbazza (LEGGI QUI).  

 

Stefano Maggiolo, direttore del Dipartimento Attività produttive e rischio tecnologico di Arpal, spiega: "Sicuramente saranno fatte valutazioni di natura oggettiva in termini anche di rilievi acustici e quant’altro. Certamente l’area di Prà è già sollecitata da pressioni ambientali, dall’autostrada, dal porto e quindi indubbiamente questo aspetto potrebbe creare una percezione del rischio diversa nella popolazione e quindi è legittima la preoccupazione. Ma voglio rassicurare che Arpal sarà presente per confermare che gli aspetti verranno valutati entro i limiti di legge previsti".