GENOVA - Ancora focus sul futuro del porto di Genova, unito alla città da un destino dettato dalla ristrettezza degli spazi e dalla necessaria convivenza che spesso provoca conflitti, come si è visto dalla manifestazione di sabato scorso in cui migliaia di cittadini di Prà hanno detto no alla fabbrica dei cassoni per la diga, allo spostamento di Porto petroli e all'espansione dello scalo di Prà. Durante "Terrazza incontra Bucci e Signorini" (GUARDA QUI LA TRASMISSIONE), dove i due per la prima volta hanno affrontato insieme i temi caldi di porto e città, molti gli spunti sul futuro. Oggi ci concentriamo proprio sulla possibile espansione del terminal di Prà e sulle metodologie con cui verrà redatto il nuovo piano regolatore portuale, che dovrebbe venire approvato entro giugno del 2024.
ESPANSIONE PORTO PRA', BUCCI: "ECCO I LIMITI INVALICABILI"
"Come amministrazione comunale diciamo alcune cose che devono essere rispettate, lo dico subito perché sia chiaro perché è la questione più calda: abbiamo posto due linee nord-sud e verticali una sul rio San Giuliano e una sul Castelluccio. Queste due linee delimitano il porto di oggi quindi qualunque tipo di allargamento o altro deve essere fatto verso il mare".
SIGNORINI: "SUL PIANO REGOLATORE PORTUALE NON CI SARANNO SCELTE UNIVOCHE"
"Essendo lo spazio a Genova una risorsa molto scarsa, dobbiamo sapere dove puntare, cioè quali sono i settori di sviluppo. Fatta questa fase di indagini dobbiamo fare la pre-adozione di quello che è la nostra proposta di piano regolatore, sostanzialmente assumeremo alcune proposte nel primo semestre 2024 e poi faremo la valutazione ambientale strategica, cioè queste proposte devono essere approvate dal punto di vista ambientale e infrastrutturale, non daremo soluzioni univoche e questa è una garanzia per la città".
IL COMMENTO
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