Porto e trasporti

A sollevare i dubbi dell’Anac, in particolare, è l’utilizzo del decreto Genova, ma Autorità Portuale risponde: "Chiarimento è un atto dovuto"
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di Redazione porti

GENOVA - In 22 pagine e otto tra anomalie e criticità l’Anac, Autorità nazionale anticorruzione, ha contestato l’impianto normativo e le procedure dell’appalto per la realizzazione della nuova diga foranea del porto di Genova. La notizia, riportata dal quotidiano La Repubblica, è stata confermata dall’Autorità portuale che – in queste ore, in una nota – ha assicurato che risponderà entro i termini previsti con una relazione dettagliata.

A sollevare i dubbi dell’Anac, in particolare, è l’utilizzo del decreto Genova che, oltre a prevedere aiuti e deroghe per la ricostruzione del ponte Morandi, sosteneva il capoluogo ligure anche per interventi necessari a rianimare l’economia regionale attraverso viabilità e ferrovie, per un’opera in realtà programmata già nel 2010.

Sotto la lente anche la “singolarità della procedura di affidamento seguita da Autorità Portuale” con l’Anac che ha contestato la “trattativa negoziata” che “potrebbe aver ristretto la concorrenza considerato che i prezzi sono stati rinegoziati con Webuild e Eteria, rilevando il mancato rispetto del principio di par condicio”. Dall’articolo di Repubblica viene poi sottolineato come la modifica al capitolato introdotta per rendere più appetibile l’appalto potrebbe aver “costituito una alterazione delle iniziali condizioni di gara non controbilanciata da una apertura alla concorrenza”.

“In risposta alla richiesta di chiarimenti da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione in merito alla Nuova Diga Foranea di Genova, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale trasmetterà entro i termini richiesti una dettagliata relazione sull’appalto”, riporto la nota di palazzo San Giorgio, l’ente che ha bandito la gara da un miliardo e 300 milioni di euro.

Per l’Autorità di sistema portuale la richiesta di chiarimenti sull’opera più importante e costosa del Porr è quasi un atto dovuto: “Si tratta di ordinaria attività di vigilanza relativa alle procedure del codice dei contratti pubblici, frequente specie in ipotesi di rilevante valore economico e complessità”.

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