Porto e trasporti

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di Elisabetta Biancalani

GENOVA - La crisi del Mar Rosso e il capodanno cinese: un mix esplosivo per l'economia internazionale e, di conseguenza, per i porti liguri: continua l'analisi di Primocanale su quello che sta accadendo al canale di Suez, con i ripetuti attacchi contro navi mercantili (LEGGI QUI). Oggi leggiamo questo nuovo punto di vista, insieme a Gian Enzo Duci, vice presidente di Conftrasporto. L'analisi parte dall'impennata dei noli derivante da questa situazione: "Questa non è una vera e propria speculazione ma una normale risposta del mercato che presenta una capacità di muoversi in maniera molto efficiente quando è in ordine, ma che ha invece una risposta molto violenta, quasi di pancia, quando il mercato scende o sale.

Quindi abbiamo un crollo dei noli repentino quando l’eccesso di offerta di stiva sembra essere predominante e abbiamo invece un immediato picco dei noli nel momento in cui i caricatori sembrano quasi aver paura di non riuscire a mettere a bordo delle navi la merce. Tutto questo sta succedendo in un periodo critico, perché il periodo di inizio gennaio è il periodo precedente al capodanno cinese (a inizio febbraio) quando sappiamo l’economia cinese si ferma per due settimane, quindi le aziende europee tendono a fare scorta prima che questo avvenga e ci ritroveremo quindi con una situazione per certi versi raddoppiata in termini di timore e aspettative del mercato, perché quando di solito si fa scorta sembrerebbero esserci meno partenze e poi sappiamo che avremo invece un paio di settimane di fermo derivante da quello che avviene generalmente nel mercato. Quindi c’è una situazione di tensione in crescita che avrà sicuramente degli effetti importanti anche sulla vita di tutti i giorni, delle persone, se non dovessero essere risolto alla fine del capodanno cinese cioè quando l’economia asiatica dovrebbe ripartire in maniera normale".