Porto e trasporti

Scognamillo, segretario generale della Fit Cisl Liguria: "Bisogna che il bilancio venga approvato, che ci siano garanzie per i lavoratori e che arrivino flussi economici per permettere all'aeroporto di sopravvivere"
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GENOVA - C'è preoccupazione tra i lavoratori dell'Aeroporto di Genova per il futuro del Cristoforo Colombo. Per questo i sindacati hanno inviato una lettera diretta all'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, al commissario Massimo Seno, al commissario aggiunto Alberto Maria Benedetti, alla direttrice del personale Antonella Granero e al presidente della Camera di Commercio di Genova Luigi Attanasio.

Lavoratori e sindacati hanno richiesto un incontro urgente con i sindacati che, vista la situazione, si "riservano di valutare tutte le possibili azioni in tutela dei lavoratori qualora non vengano date risposte e rassicurazioni circa il loro futuro" rimarcano i rappresentanti dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Al Colombo sono impiegati circa 160 lavoratori a cui vanno aggiunti gli stagionali che aumentano durante il periodo estivo.

"La nostra preoccupazione va prima di tutto ai lavoratori ma anche per l'aeroporto stesso - spiega Mauro Scognamillo, segretario generale della Fit Cisl Liguria -. Il Colombo, insieme al porto, è uno dei principali veicoli per la città e avere una situazione quasi drammatica ci lascia perplessi. Bisogna che il bilancio venga approvato, che ci siano garanzie per i lavoratori e che arrivino flussi economici per permettere all'aeroporto di sopravvivere".

E sulla questione futuro pubblico o privato il segretario generale della Fit Cisl Liguria è chiaro: "Siamo aperti ai privati ma preferiamo che la maggioranza rimanga pubblica perché dà maggiore garanzia. L'apporto dei privati non è da osteggiare ma da caldeggiare a patto di tenere una maggioranza pubblica che rappresenta una maggiore garanzia per i lavoratori. I privati dalla loro possono portare investimenti e progettualità".