"Scusate ma erano previsti troppi giornalisti e i nostri tecnici non avrebbero potuto rispondere a tutte le domande". Con questa curiosa scusa una dirigente di Palazzo San Giorgio dove ha sede l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale ha congedato i giornalisti arrivati per la conferenza stampa indetta per fare il punto sui lavori della nuova diga di Genova.
Che fosse un modo per trovare una via di uscita dall'imbarazzo lo si era capito subito. Così è bastata qualche telefonata per capire che i motivi potrebbero invece essere diversi: dalla quasi certa assenza del commissario l'ammiraglio Seno e del suo vice il professor Benedetti all'intervista fatta il giorno primo a Primocanale da Carlo De Simone, subcommissario alla diga che aveva annunciato qualche ritardo ma ribadito che l'opera sarà conclusa nel 2026.
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Insomma i tecnici si sarebbero trovati a rispondere a una serie di domande anche "scomode" senza i due commissari ed è per questo che hanno preferito dire "no grazie" e conferenza annullata.
Domande scritte, risposte scritte: la stranezza
Ma c'è di più perché in serata arriva una nota Ansa con delle risposte a domande scritte, quindi senza alcun contradditorio, fatte da anonimi giornalisti. "La fisiologica attività di apprendimento rispetto alla realizzazione dei cassoni nonché le condizioni meteomarine particolarmente avverse hanno rallentato le fasi costruttive dei cassoni per la diga foranea. L'operatore economico sta predisponendo un cronoprogramma aggiornato che prevede il riallineamento della tempistica traguardando in ogni caso il termine stabilito a novembre 2026". Così i tecnici dell'Autorità di sistema portuale del Mar ligure occidentale rispondendo per iscritto ad alcuni quesiti dei giornalisti sulle opere del programma straordinario delle infrastrutture, ammettono i ritardi del consorzio PerGenova Breakwater, guidato da Webuild, nell'esecuzione dei lavori per realizzare la nuova diga foranea di Genova, ma l'obiettivo è recuperare, perché la data di fine lavori resta confermata a novembre 2026.
IL COMMENTO
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