Porto e trasporti

Intervista a 360 gradi con l'ammiraglio Piero Pellizzari, direttore marittimo della Liguria
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di Elisabetta Biancalani
Un uomo in divisa bianca

Primi effetti del tunnel subportuale di Genova sull'operatività del porto. Li annuncia a Primocanale l'ammiraglio Piero Pellizzari, direttore marittimo della Liguria, in una lunga intervista che tocca diversi aspetti dello scalo, compresi i lavori della diga. Una sfida quotidiana per mantenere operativo in porto nonostante i cantieri aperti e il via vai delle navi che lavorano, ad esempio, per i cassoni o per i fondali della nuova diga. 

Tunnel, chiusura di calata Concenter e Giaccone: ecco perchè

"Si sta procedendo alla chiusura di Calata Concenter, ed a breve verrà chiusa anche Calata Giaccone, in previsione del loro tombamento con gli inerti provenienti dall’escavo del tunnel sub-portuale. La questione, affrontata nell’ambito del procedimento autorizzativo incardinato in capo alla Regione, ha richiesto alcuni approfondimenti richiesti dalla Capitaneria di porto per poter verificare le possibili conseguenze della chiusura delle Calate (a causa del moto ondoso riflesso dalle banchine) sulla navigazione nel Canale di Sampierdarena, e sulle navi all’ormeggio. Ciò è legato alla ristrettezza del passaggio (il Canale di Sampierdarena, anche meno di 200 metri in alcuni punti), almeno fino a quando non verrà smantellata la vecchia diga foranea. La procedura di verifica si è avvalsa delle simulazioni di manovra, ed ha avuto esito favorevole, nel senso che o non si sono registrati effetti, o si sono avuti esiti molto limitati, all’interno della soglia di tollerabilità prevista. Quindi al momento non ci sono criticità per gli aspetti legati alla sicurezza della navigazione".

Nuova diga, sfida per mantenere il porto operativo

"Con riferimento alla nuova diga foranea del porto di Genova, la Capitaneria di porto – Guardia Costiera continua a svolgere regolarmente le funzioni di competenza in rapporto alla realizzazione di opere di grande infrastrutturazione. In particolare, resta essenziale il lavoro di regolazione (attraverso le ordinanze di sicurezza della navigazione) e di coordinamento dei mezzi di cantiere in compresenza del traffico marittimo mercantile, che deve poter proseguire in piena sicurezza. A questo scopo, con cadenza almeno settimanale convochiamo una riunione tecnica, la cosiddetta cabina di regia marittima, per fare il punto della situazione insieme al consorzio per la costruzione dell’opera (Per Genova Breakwater), all’Autorità di Sistema portuale, ai consulenti della struttura commissariale ed ai servizi tecnico-nautici: viene effettuata la programmazione delle attività e vengono considerati tutti gli aspetti rilevanti, nell’ottica di intercettare e prevenire ogni criticità. Partecipiamo naturalmente anche alla riunione settimanale presso l’ufficio della struttura commissariale per fornire il nostro contributo nelle materie di competenza (sicurezza a mare)". Le condizioni del tempo vengono costantemente monitorate per poter prendere le decisioni più appropriate, per esempio in caso di maltempo i mezzi di cantieri vengono fatti rientrare in porto in tempo utile per evitare ogni rischio. Al momento i quattro cassoni posizionati sono stati messi in sicurezza mediante riempimento con inerti provenienti da una cava di Vado Ligure, per un’altezza di quattro metri, sufficiente a mantenerli in condizioni di stabilità secondo i calcoli degli ingegneri. A breve dovrebbe iniziare lo smantellamento dei massi della vecchia diga, quelli che saranno poi riutilizzati per rinforzare la parte di diga che verrà mantenuta.

Torre Piloti: il trasferimento nei primi mesi del 2025

"Al momento stiamo lavorando sugli aspetti tecnici legati alle attrezzature specialistiche da installare sulla Torre, in stretta collaborazione con il nostro Comando Generale. Sarà necessario poi definire un accordo con l’Autorità di Sistema portuale ed i Piloti per formalizzare quanto già concordato in maniera approfondita nel corso delle numerose riunioni. È auspicabile in ogni caso che lo spostamento del servizio VTS della Capitaneria di porto nella nuova Torre, una volta acquisito il parere favorevole di tutti gli attori coinvolti, possa avvenire in tempi rapidi, per poter trarre vantaggio dalla posizione di fronte all’imboccatura del porto e dominante rispetto al bacino di evoluzione interno ed agli specchi acquei portuali, oltre che dalla sinergia che potrà svilupparsi, immagino molto rapidamente, con il servizio di pilotaggio"

L’attesa per la nomina del nuovo presidente del porto 

"L’Ammiraglio Massimo Seno sta svolgendo un lavoro molto importante in qualità di Commissario straordinario dell’Autorità. D’altra parte è pur vero che stiamo vivendo una situazione che non è fisiologica. Abbiamo tutti vissuto un vero e proprio terremoto, è stato necessario commissariare la struttura per evitare il blocco dell’Autorità, la cui gestione è essenziale per la vita del porto. Il blocco non c’è stato, le attività sono proseguite e gli operatori economici hanno potuto continuare a lavorare. Adesso però, dopo la nomina del nuovo presidente della Regione, è giunto il momento di tornare alla normalità, ad una gestione fisiologica dell’Autorità, che non potrà che giovare all’intero sistema, e questo, ripeto, nonostante l’ottimo" lavoro dei Commissari"

Nel 2025 i 160 anni del Corpo delle Capitanerie di porto 

"È un traguardo importante, 160 anni di storia al servizio della collettività marittima e nazionale, che il Corpo compirà il 20 luglio del 2025, l’anno prossimo.  Il nostro Comando Generale ha già avviato il percorso che condurrà al 160°, attraverso una serie di iniziative che coinvolgeranno anche i Comandi locali, che verranno presentate il 3 dicembre prossimo a Roma. Siamo orgogliosi della nostra storia, onoriamo la memoria dei nostri caduti, ma nello stesso tempo guardiamo con fiducia al futuro, che ci vedrà ancora interpretare un ruolo da protagonisti in nome della sicurezza, della sostenibilità e della competitività del nostro Paese e del mondo marittimo. Le sfide sono tante, ma sapremo affrontarle con coraggio e con determinazione grazie alla dedizione ed alla competenza dei quasi 11000 donne e uomini che costituiscono orgogliosamente il Corpo, che si avvale delle più avanzate tecnologie – un Corpo che ha solide radici nel passato, ma lo sguardo fieramente proiettato al futuro, nella consapevolezza di svolgere un servizio indispensabile per la collettività, che copre la quasi totalità degli usi civili del mare"

L’importanza della formazione in campo marittimo

"La formazione è fondamentale in campo marittimo, perché sostiene la sicurezza e l’efficienza, e quindi la competitività, dell’economia del mare. La formazione riguarda innanzitutto i giovani, che devono essere messi in condizione di cogliere appieno tutte le opportunità che offre la blue economy. Nello stesso tempo deve considerarsi continua nel tempo, bisogna studiare ed aggiornarsi costantemente, anche perché le tecnologie avanzate si diffondono sempre più rapidamente e richiedono competenze approfondite. In questo quadro, abbiamo la fortuna di avere a Genova la Fondazione Accademia Italiana della Marina Mercantile, che nel campo marittimo rappresenta un Istituto di formazione d’eccellenza di livello nazionale (e non solo, considerata IMSSEA, la sezione internazionale della Fondazione). Il tasso di occupazione dei diplomati dell’Accademia varia addirittura tra l’80 ed il 95 % al termine degli studi – con l’offerta formativa che pur mantenendo ben saldi gli ambiti tradizionali (volti a formare ufficiali di coperta e di macchina) si sta aprendo ai settori più promettenti della portualità e della logistica integrata. E con la prospettiva, sulla base di una convenzione con il Comune di Genova, di aprire una sede presso il Palazzo Tabarca, situato nel Porto Antico, nel contesto di un più ampio polo marittimo della formazione e della ricerca, dove tra l’altro la Fondazione intende installare i simulatori navali, ormai essenziali per le attività didattiche. In qualità di Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Ente, neo eletto, vorrei consolidare ulteriormente il contributo della Guardia Costiera – da sempre fattore trainante – all’interno dell’Accademia, a favore dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro marittimo. Tante le iniziative che potrebbero essere messe in campo allo scopo di sostenere l’offerta formativa della Fondazione: vorrei citare il coinvolgimento in attività istituzionali di specifico interesse per gli Allievi, il collegamento con il Centro di formazione “De Rubertis” in materia di sicurezza della navigazione e con la World-Wide Academy della IALA, l’apertura se possibile di un ufficio presso la nuova sede dell’Accademia al Tabarca".