GENOVA - "In reparto ho sette persone con la polmonite, tutte non vaccinate o solo parzialmente, esattamente come nel 2020". Così l'infettivologo Matteo Bassetti ai microfoni di Primocanale ha commentato la situazione degli ospedali della Liguria, ora sotto pressione a causa di quello che lui stesso aveva definito il "trio infernale": covid, influenza e virus parainfluenzali.
Era stato annunciato, un rischio legato all'addio alle mascherine e alla fetta di popolazione ancora non vaccinata, sia per il covid che per l'influenza: "Quello che avevamo previsto si sta realizzando, se non peggio - spiega il professore -. Per l'influenza è il periodo peggiore che abbiamo avuto negli ultimi dieci anni, non sappiamo neanche quando arriverà il picco: per ora continua a peggiorare. Poi ci sono i virus parainfluenzali, che comunque hanno il loro peso e poi c'è il covid, che non ci ha mai mollato".
Una situazione di difficoltà si è registrata proprio nei pronto soccorsi liguri, in particolare quelli genovesi, dove si sono dovuti intraprendere nuovi percorsi per dimissioni più rapide, cercando di aggirare i problemi legati a super afflussi e tamponi rapidi.
E se da una parte l'appello da rinnovare secondo Bassetti è quello di evitare l'ospedale se non in piena emergenza, è importante sottolineare l'importanza del vaccino: "Il sistema è in grande sollecitazione, è vero che le persone devono venire solo quando serve veramente ma è passato anche un messaggio sbagliato, probabilmente dal mondo no vax: 'con Omicron state tranquilli che è una passeggiata", no, non lo è. È una grande balla. State tranquilli se siete vaccinati, se non lo siete rischiate la polmonite. Proprio come nel primo lockdown, questa mattina avevo in reparto due ottantenni con il casco in testa".
"Arrivare al 2022, dopo due anni passati in emergenza sanitaria, con ultrasettantenni non vaccinati credo sia demenziale, perché vuol dire davvero non aver visto quello che è accaduto intorno a noi. Omicron è più blanda perchè siamo vaccinati, non perché il virus è più debole".
IL COMMENTO
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