Sanità

Alle 12,30 erano più di cento tra sanitari e non a protestare
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Nel giorno dello sciopero della sanità che vede medici e infermieri di tutta Italia incrociare le braccia contro la legge di Bilancio 2025 i medici di medicina generale hanno deciso di non scioperare ma di organizzare un presidio insieme ai propri pazienti in piazza De Ferrari a Genova in pausa pranzo per non togliere ore agli assistiti. Alle 12,30 erano più di cento tra sanitari e non a protestare.

Niente sciopero ma presidio con i pazienti

"Ogni giorno noi medici di medicina generale ci troviamo ad affrontare gli effetti del drammatico declino del sistema sanitario nazionale - ricorda Andrea Carraro segretario FIMMG (federazione italiana medici di medicina generale) Genova - liste d’attesa infinite che rendono pressoché impossibile ai pazienti svolgere in ambito pubblico le visite e gli esami richiesti, una sempre crescente burocrazia che ormai da anni distrugge il lavoro quotidiano e ruba tempo essenziale all'attività assistenziale, medici costretti a lavorare con risorse sempre più scarse sia negli ospedali che sul territorio". Un vero e proprio grido d'allarme dei medici di famiglia per salvare il sistema sanitario nazionale che chiedono solidarietà a tutti i cittadini

In Liguria mancano 163 medici di famiglia, a Genova nei prossimi tre anni meno 159

"In Liguria quest'anno si liberano 163 posti di medico di medicina generale per pensionamenti o per chi decide di andare a fare altro, lo scorso anno erano 154. Per Genova i posti vacanti sono 69 lo scorso anno erano 71 quindi abbastanza stabili ma nei prossimi tre anni sono previsti a Genova circa 90 pensionamenti. Per il secondo anno consecutivo, delle circa 70 borse di studio per il corso di formazione regionale per futuri medici di famiglia ne sono state assegnate la metà. A fotografare la situazione di carenza di medici di medicina generale a Primocanale è il dottor Andrea Carraro segretario FIMMG (Federazione medici medicina generale) Genova.

La situazione peggiorerà fino al 2026

"Il numeri dei medici che stanno scegliendo di iniziare questo percorso è estremamente basso - sottolinea Carraro - quindi ci aspettiamo che nei prossimi anni la situazione peggiori almeno fino al 2026 anno in cui dovrebbe partire la riforma dell'assistenza territoriale prevista dal Pnrr. E' una carenza che riguarda tutte le Regioni e nasce da una inadeguata programmazione che non ha garantito il ricambio generazionale in relazione ai pensionamenti attesi".

Il medico di medicina generale non è un medico dipendente del sistema sanitario nazionale

Secondo la Fondazione Gimbe in Italia mancano oltre 3.100 medici di medicina generale. I calcoli di Gimbe si basano sul rapporto di un medico di medicina generale ogni 1.250 assistiti (valore medio tra il massimale di 1.500 e l'attuale rapporto ottimale di 1.000) e utilizzano le rilevazioni della struttura interregionale sanitari convenzionati.

Ogni cittadino iscritto al servizio sanitario nazionale ha diritto a un medico di medicina generale attraverso il quale può accedere a tutti i servizi e prestazioni inclusi nei livelli essenziali di assistenza. Il medico di medicina generale non è un medico dipendente del sistema sanitario nazionale, ma lavora in convenzione con le Asl: il suo rapporto di lavoro è regolamentato dall’accordo collettivo nazionale, dagli accordi integrativi regionali e dagli accordi attuativi aziendali a livello delle singole Asl.

Secondo i dati forniti dalla federazione italiana dei medici di medicina generale, tra il 2023 e il 2026 sono 11.439 i medici che hanno compiuto o compiranno 70 anni, raggiungendo così l'età massima per la pensione.

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