GENOVA - Entra nel vivo il percorso del nuovo piano sociosanitario della Regione Liguria che disegnerà la sanità fino al 2025. La bozza è stata presentata dall'assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola e dal direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi in un vertice di maggioranza alla presenza anche della neo direttrice del dipartimento salute della Regione Liguria Roberta Serena.
Al centro il numero dei punti nascita, dei pronto soccorso e delle centrali operative del 118. Richieste di riduzione che arrivano da lontano e che Gratarola sta cercando di mettere insieme con le richieste dei vari territori.
PUNTI NASCITA
La Liguria ne avrà 9. Uno in Asl 1, due in Asl 2, uno in Asl 4 e uno in Asl 5. Per quanto riguarda Genova nella bozza oltre Gaslini, Galliera, San Martino ci sono sia il Villa Scassi di Genova Sampierdarena che l'Evangelico di Genova Voltri, sono stati inseriti come una unica struttura divisa in due. A decidere se potrà essere così sarà il ministro della salute Schillaci.
PRONTO SOCCORSO E PRIMO INTERVENTO
La Liguria dovrebbe avere 12 pronto soccorso e 5 punti di primo intervento. I pronto soccorso saranno da Ponente a Bordighera, a Imperia e a Sanremo un Dea di I livello. In Asl2 un Dea di I livello a Savona e un Dea di II livello all’ospedale di Pietra Ligure. In Asl3 Dea di I livello all’ospedale di Villa Scassi e al Galliera, il Dea di II livello al Policlinico San Martino e il Dea di II livello pediatrico all’ospedale Gaslini. Confermato il pronto soccorso dell’ospedale Evangelico. In Asl 4, il pronto soccorso è a Lavagna; in Asl5 a Sarzana, mentre il Dea di I livello al Sant’Andrea della Spezia.
Cinque i punti di primo intervento: ad Albenga al San Giuseppe di Cairo; al Gallino di Genova Pontedecimo; al Padre Antero Micone di Genova Sestri Ponente e al San Nicolò di Levanto.
118
Le centrali operative del 118 saranno tre: una sicuramente a Genova e le altre due, una a Levante e una a Ponente ma al momento non si sa ancora dove.
Dopo le osservazioni che perverranno dalla maggioranza entro fine mese il piano sociosanitario andrà in giunta. Una volta inviato poi il ministero della Salute avrà 30 giorni per comunicare alla Regione le proprie osservazioni e il via libera al piano. Un nuovo passaggio in giunta, l'eventuale recepimento delle modifiche richieste del ministero, e il passaggio in commissione sanità e infine discussione e votazione in consiglio regionale.
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