Da lunedì 22 novembre dalle ore 12 si apriranno le prenotazioni alla terza dose per la popolazione over 40 in Liguria. E' quanto si apprende dalle prime parole del presidente della Liguria e Assessore alla Sanità Giovanni Toti, in conferenza stampa dalla Sala della Trasparenza di Piazza De Ferrari, che aggiunge poi: "Da lunedì si partirà con la prenotazione delle terze dosi per la fascia d'età 40-59 anni. La zona gialla non è un tema del momento per quanto riguarda la Liguria. Siamo molto al di sotto della soglia prevista, i numeri che arrivano giorno per giorno sono molto distanti da quelli conseguiti nelle passate annate di Covid-19."
"Il quadro pandemico che abbiamo di fronte non ci consente di essere totalmente tranquilli, - ha aggiunto Toti - perché le dinamiche della malattia sono molto aggressive, ma nemmeno di essere catastrofisti e ancor meno allarmisti perché non ce n’è alcuna necessità. Per la Liguria oggi la zona gialla non è un tema del momento, siamo sotto le soglie individuate dal ministero per il passaggio di zona per l’incidenza, che pure è in aumento, e soprattutto per i tassi di occupazione dei posti letto nei reparti di degenza e nelle terapie intensive. Il messaggio di oggi è che bisogna vaccinarsi, anche con la terza dose che è importante: per questo dalle 12 di lunedì 22 novembre attraverso il portale prenotovaccino.regione.liguria.it e gli altri canali apriremo le prenotazioni anche alle persone nella fascia 40-59 anni, che l’ultima circolare del commissario straordinario per l’Emergenza, il Generale Figliuolo, ha autorizzato ad essere inseriti nella programmazione delle terze dosi del sistema sanitario regionale”.
Il presidente Toti ha tracciato un quadro anche nazionale ed europeo in cui “quello che sta accadendo in Slovenia, Austria, Germania, anche per certa misura nella vicina Francia e in Olanda non può lasciarci indifferenti perché il mondo è tornato ad aprirsi e il Covid ha dimostrato una capacità elevata di passare le frontiere anche quando il mondo era chiuso. Tutto questo ritengo dovrebbe renderci orgogliosi di come l’Italia ha saputo mettersi in sicurezza rispetto a Paesi considerati punte di diamante del sistema europeo: rispetto a Germania o Francia oggi siamo molto più in sicurezza noi in Italia. Allo stesso modo – prosegue il presidente della Liguria – l’introduzione del green pass, discussa da molti nelle scorse settimane come un unicum tutto italiano legato a qualche forma di esagerazione, è stato un baluardo importante. Ed è per questo che ieri abbiamo chiesto un cambio di passo in Conferenza Stato Regioni e un incontro con la Presidenza del Consiglio, non perché ce ne sia bisogno oggi, ma perché è necessario e indispensabile dare certezze alle famiglie e alle imprese di questo Paese, dicendo loro cosa potrebbe accadere se il Covid crescesse. Dobbiamo dare serenità alle famiglie e sicurezza alle imprese, anche per gli importanti investimenti delle prossime settimane e dei prossimi mesi”.
Per un quadro più dettagliato è intervenuto il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi: "La curva di incidenza mostra nell'ultimo mese un aumento lineare con valori molto diversi rispetto all'anno scorso. Il fenomeno epidemiologico è diverso rispetto alla scorsa estate che è stata caratterizzata da un'elevata circolazione negli adolescenti. Il quadro è diverso e sono i bambini da 6 a 12 anni, che non sono vaccinati, a determinare un aumento significativo dell'incidenza, intorno a 4 casi ogni 10.000 abitanti in questa fascia di età. Rispetto alle ospedalizzazioni stiamo osservando un lento ma costante aumento ma il numero di malati nei reparti a medie intensità è 14 volte inferiore rispetto all'anno scorso, nelle terapie intensive invece quest'anno abbiamo un numero di malati pari al 12 volte in meno. Questo perché il vaccino è efficace nel prevenire l'infezione ma è ancora più efficace nel prevenire l'ospedalizzazione, le complicanze e gli accessi alle terapie intensive. Rispetto alla copertura vaccinale, abbiamo raggiunto valori ottimali, in particolare sopra i 50 anni e oggi la spinta deve essere forte alla vaccinazione con la terza dose, per il proprio interesse e per quello della salute pubblica. Il numero di casi sulla popolazione dei non vaccinati e dei soggetti vaccinati è rispettivamente 3,7 contro 0,78, una incidenza molto diversa a dimostrazione della grande efficacia della vaccinazione.
A prendere la parola è stato poi anche l'infettivologo di San Martino Matteo Bassetti: "Rispetto ad un anno fa abbiamo un decimo dei posti letto disponibili per il Covid-19, prima avevamo 4 padiglioni; attualmente la pressione sull'ospedale è tranquilla, abbiamo molti posti liberi e la possibilità di allargare ulteriormente il reparto di Malattie Infettive qualora ci fosse bisogno. Il bilancio settimanale rispetto a quello che avveniva l'anno scorso si chiude in pareggio, tanti entrano ma tanti escono dai nostri ospedali; questo è legato anche al fatto che la degenza media dei pazienti malati è notevolmente diminuita rispetto a quella di un anno fa. Questo è frutto di due motivi: da un lato il 25% dei ricoverati sono soggetti che hanno effettuato due dosi di vaccino nei mesi di febbraio-marzo, i quali spesso sono ultraottantenni per le quali il vaccino pur non proteggendo dall'ospedalizzazione fornisce una copertura dalla forma più grave. Il restante 75% è rappresentata da una popolazione non vaccinata, composta da soggetti con un'età media di 55 anni. Su questi malati abbiamo delle armi in più rispetto lo scorso anno, che non vorremmo usare ma che siamo forzati a utilizzare, si tratta degli anticorpi monoclonali. Grazie ad essi abbiamo ridotto moltissimo le ospedalizzazioni: ne abbiamo somministrati 8 ad 8 pazienti diversi che poi sono tutti tornati a casa. Ultima notazione per dimostrare come la malattia colpisce a tutte le età, recentemente abbiamo avuto due pazienti, di 41 e 62 anni che hanno passato un breve periodo in terapia intensiva. Raccomando attenzione e ripeto che la vaccinazione è fondamentale per tutte le età".
IL COMMENTO
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