GENOVA - All'ospedale Gaslini di Genova un team di cani aiuta i medici ad alleviare le sofferenze dei piccoli pazienti. La relazione che si crea tra i bambini e un animale aiuta a sviluppare e a migliorare non solo le interazioni sociali ma anche l'empatia e la fiducia nell'altro, a incrementare le abilità personali ma soprattutto attenua l'aggressività e gli stati depressivi riducendo ansia e stress. Con Primocanile andiamo a conoscere uno dei protagonisti del progetto creato dal Porto dei Piccoli, l'associazione nata nel 2005 da un’idea di Gloria Camurati Leonardi.
Happy, Golden Retriever di cinque anni, e la sua coadiutrice Marta Pascucci, ogni martedì e giovedì girano tra i reparti dell'ospedale pediatrico per portare il sorriso ai bambini. Ecco come funziona: "Il Porto dei Piccoli ha creato questo progetto, Gimme Five, nel 2016" spiega Pascucci a Primocanale. "Dopo un piccolo stop per il covid siamo ripartiti e da due reparti è arrivato a 14 unità operative. Lavoriamo ovviamente con più cani, in reparti molto diversi. A seconda del reparto il progetto ha una sua specificità partendo proprio degli obiettivi che ci sono in quel reparto specifico. Ad esempio, in riabilitazione abbiamo bisogno di motivare i bambini a fare dei movimenti e il cane serve proprio a questo, quindi si lancia la pallina, si possono nascondere dei bocconcini, si porta il cane al guinzaglio lungo le corsie, i tunnel e i corridoi. Il lavoro è molto ampio".
Tra i reparti seguiti dal progetto ci sono neuropsichiatria infantile, clinica pediatrica, riabilitazione, pediatria d’urgenza, cardiochirurgia, neuro chirurgia, reumatologia, ambulatorio di endocrinologia e ambulatorio odontoiatria.
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Ogni cane è diverso e le caratteristiche specifiche vanno valutate, così da capire quale animale sia il più adatto ad ogni reparto. Inoltre, i cani vengono sottoposti a diversi controlli che seguono le linee guida adottate dal Gaslini per gli animali nei reparti. "Il cane viene valutato dal nostro veterinario comportamentalista che è esperto in interventi assistiti. Ogni progetto ha una valutazione specifica proprio perché il lavoro è complesso".
"Il cane non ha il teletrasporto, non arriva direttamente nel reparto, deve passare in corridoio molto rumorosi, incontrare tantissime persone e anche bambini che hanno dei comportamenti che non sempre sono prevedibili, quindi il cane deve essere ben valutato, per noi, per il suo benessere oltre che per gli obiettivi del progetto stesso"
"Noi coadiutori siamo lì per il cane, siamo lì a condurlo e garantirgli il benessere. Io so quali sono le cose che possono darle fastidio e cerco di non metterla in situazione di stress, cerco sempre di farle provare situazioni piacevoli" conclude Pascucci.
Ad accompagnare cane e coadiutrice c'è sempre un "child specialist" del Porto dei Piccoli. In questo caso abbiamo parlato con l'educatrice Lara Falzone. "Tramite il gioco cerchiamo di normalizzare quella che è l'esperienza del ricovero. Cerchiamo di portare e aumentare il benessere sia del bambino che dell'intero nucleo familiare, perché il benessere del genitore o dei fratelli e delle sorelle è fondamentale per la ripresa del paziente".
Il lavoro di Happy che porta felicità e un po' di sollievo, per quanto possibile, ai bimbi e alle loro famiglie, è innegabile: "Mi capita spesso di incontrare tra le stanze i bambini che hanno già incontrato Happy e spesso ci ci parlano - spiega Falzone -, ci raccontano la loro esperienza e ci chiedono tantissime volte quando tornerà perché sono proprio impaziente. Il benessere che porta si vede in tutto il nucleo famigliare".
IL COMMENTO
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