GENOVA-Continua la guerra in Ucraina e l'abbraccio solidale dei liguri si fa sempre più forte. Questa mattina il direttore della terapia intensiva neonatale e pediatrica dell'ospedale genovese Giannini Gaslini è partito per la Polonia per una prima valutazione e il trasporto in Italia dei piccoli pazienti che non possono essere curati nel loro Paese in questo momento.
"L'Istituto Pediatrico Giannina Gaslini è pronto a offrire le proprie cure ai bambini ucraini" spiega in una nota l'ospedale. "Attraverso diverse forme di collaborazione con gli enti nazionali ed internazionali preposti alla gestione dell'emergenza dovuta alla guerra in atto. L'Istituto Gaslini metterà a disposizione una sua equipe di scouting pediatrica e due equipe di Trasporto pediatrico, completamente equipaggiate, in grado di gestire il trasporto in contemporanea di due pazienti ventilati ciascuno".
"In prima battuta, all'interno di una operazione umanitaria coordinata dall'Agenzia Regionale per l'Emergenza-Urgenza (Areu) di Regione Lombardia, il direttore della UOC Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica del Gaslini Andrea Moscatelli, è partito questa mattina da Linate diretto in Polonia, per una prima valutazione e il trasporto in Italia dei piccoli pazienti che non possono essere curati nel loro Paese in questo momento. Il Gaslini ha dato inoltre disponibilità a offrire farmaci e dispositivi per i bambini attraverso la Regione Liguria e la Protezione Civile".
Una delle eccellenze in ambito pediatrico metterà a disposizione le sue capacità per aiutare i bambini colpiti dalla guerra. "Ancora una volta l'Istituto pediatrico genovese – spiega il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – si conferma un'eccellenza nella cura dei più piccoli a livello mondiale. Lo ha dimostrato durante l'emergenza della pandemia e lo sta confermando anche in questa drammatica guerra in Ucraina. Un'eccellenza che la Liguria è fiera di mettere a disposizione per una popolazione che sta passando uno dei periodi più bui della propria storia, dove a farne le spese sono anche e soprattutto vittime innocenti".
IL COMMENTO
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