Sul caso sollevato dal Tribunale del Malato dei casi di lunghe liste d'attesa per alcune visite mediche ed esami diagnostici, Alisa ribatte con uno sforzo per poter arrivare ai livelli del pre covid andando a coprire quelle prestazioni oggi più in difficoltà.
"L'omogeneizzazione dell'offerta è un processo iniziato a ottobre, nel corso della riunione di ieri sera abbiamo previsto azioni straordinarie per riuscire ad aumentare l'offerta. Il progetto RESTART 2021 è stato inglobato nel sistema sanitario: è diventato strutturale. Il sistema sanitario deve dare risposta uguale al pre covid e aumentata per questo periodo ai cittadini", spiega a Primocanale Filippo Ansaldi, direttore generale Alisa.
La domanda è aumentata dopo la pandemia accumulando richieste durante il 2020 per esami e visite, ora è necessario, ricorda Ansaldi, "che l'offerta aumentata diventi strutturale. Saranno azioni progressive con l'obiettivo di potenziare la produzione delle aziende del nostro sistema sanitario ma anche di garantire che il privato accreditato possa accedere alle risorse per poter fornire ulteriori prestazioni".
"Questo vorrà dire da un lato una maggior offerta diagnostica, più Tac e più risonanze, dall'altro risolvere il problema per esempio di gastroscopie e colonscopie mancanti - non è semplice trovare professionisti e offerta - con nuove tipologie di contratti e nuove risorse", conclude Ansaldi.
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più